Manifestazione sabato 20 settembre

Manifestazione sabato 20 settembre
PER ABDUL! PERCHE’ NON SUCCEDA PIU’!
ore 14.30 Bastioni di Porta Venezia

Abdul è stato ucciso per niente o per futili motivi … come dice l’arido linguaggio della magistratura.
Chi ha preso la spranga non l’ha fatto per paura o per legittima difesa ha commesso un delitto a sfondo razzista, mosso da odio e rancore, considerandosi legittimato dal sentire intollerante, sciaguratamente diffuso.

Questa Milano non ci appartiene. Non ci appartengono la violenza e il razzismo che si manifestano sempre più apertamente , in un stillicidio di episodi quotidiani di intolleranza di cui sono vittime donne e uomini, quasi sempre inermi. La dilagante campagna razzista e la costruzione del nemico “altro” diventano funzionali a nascondere la questione politica della sicurezza sociale, della coesione e della giustizia sociale per tutti . L’altro e il diverso vengono additati quali cause del malessere sociale ed esistenziale. Il potere e lo sfruttamento si alimentano anche in questo modo.

Per questo, per ragioni etiche, culturali e politiche, gridiamo con forza che non ci appartiene l’ideologia sicuritaria, incentrata sulla repressione e sulla costruzione di alibi culturali che autorizzano le ronde e la violenza privata.

L’omicidio di Abdul è l’ultimo segnale di un’escalation xenofoba, che va arrestata:

La Milano democratica e antirazzista deve reagire. Milano deve reagire.

INVITIAMO TUTTI I CITTADINI sabato, 20 settembre 2008 alle ore 14.30, alla manifestazione che partirà dai Bastioni di Porta Venezia e si concluderà in Piazza Duomo.

Straniero a chi?

Nel 2008 la Rete G2 ha ideato e curato la trasmissione radiofonica “OndeG2”, in onda su Radio Popolare Milano e a livello nazionale su Popolare Network, e ha promosso la raccolta musicale “Straniero a chi? Tracce e parole dei figli dell’immigrazione” in collaborazione con il ministero della Solidarietà sociale e con la casa discografica Gridalo forte records.

Abdul: morte assurda di un figlio di immigrati

Milano – Ucciso a sprangate per una scatola di biscotti, perchè visibilmente di origini straniere.
Abdul Guiebre, 19 anni, originario del Burkina Faso, un italiano come tanti, un italiano del presente. Forse ha rubato, una ragazzata perdonabile a 19 anni. Ma rubare dolci, se lo ha fatto davvero, e se ti considerano “straniero” non è più una bravata: in un lampo processato e condannato alla pena di morte da un commerciante e suo figlio.

La Rete G2, organizzazione di figli di immigrati, condanna fermamente questo grave atto di razzismo che è costato la vita di un giovanissimo ragazzo. Vittima anche dell’assenza di politiche che accompagnino la trasformazione della società italiana, rappresentata da sempre più ragazzi come Abdul. Sempre più seconde generazioni che sono il presente e il futuro di questo Paese.

Per maggiori informazioni: www.secondegenerazioni.it
contatti: g2@secondegenerazioni.it

Ulteriori commenti sull’omicidio di Abdul Guiebre, avvenuto il 14 settembre, sul Forum G2 al seguente post

SAMIRA MANGOUD UNA DI NOI: IL VERDETTO

“Invitiamo l’opinione pubblica e la società civile a sostenere Samira assieme a noi il 18 settembre presso il tribunale di via Lepanto in Roma alle ore 10”

Samira Mangoud è nata in Italia ma non ha la cittadinanza italiana perchè non sapeva di doverla richiedere al compimento dei 18 anni.
Nel 2004 Samira ha un contratto di collaborazione a progetto tramite un’ agenzia interinale presso lo sportello H del VI municipio di Roma. Scaduto l’appalto con l’agenzia interinale, il Comune di Roma decide di assumere gli impiegati dello sportello h direttamente, con un contratto a tempo determinato.
Nel 2006 scade il contratto con il Comune di Roma e,dopo lunghe trattative, il Comune di Roma rinnova il contratto a tutti gli impiegati tranne che a Samira, con la motivazione che “non è cittadina italiana”.
Eppure, Samira Mangoud lo aveva dichiarato e certificato sin dall’inizio.
Inizia l’odissea di una giovane, prima senza cittadinanza e poi anche senza lavoro.
Il 23 ottobre 2007 Samira ha la prima udienza dal giudice e il 18 settembre 2008 è prevista la sentenza definitiva.
La Rete G2 ha seguito il caso di Samira Mangoud sin dall’inizio e il 18 settembre sarà presente per sostenerla ancora una volta in questo iter che è l’esempio concreto di diverse difficoltà quotidiane che incontrano tanti figli d’immigrati. Persone che seppur nate o cresciute in Italia spesso si ritrovano ad affrontare le stesse difficoltà dei propri genitori immigrati.
La Rete G2 auspica una sentenza positiva nei confronti di Samira che dia anche un segnale forte sul piano politico di giustizia nei confronti di molti cittadini non italiani solo sulla carta.
Invitiamo l’opinione pubblica e la società civile a sostenere Samira assieme a noi il 18 settembre presso il tribunale di via Lepanto in Roma alle ore 10.
Per maggiori informazioni : www.secondegenerazioni.it


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