MANIFESTO DELLA RETE G2 2009-2011

Premessa: numeri e difficoltà

Dati sui figli dell’immigrazione, cresciuti in Italia: Un milione di figli dell’immigrazione. Questa la proiezione degli esperti per gli inizi del 2008, teorizzata alla fine del 2007. Di fatto oggi 650mila sono gli alunni con cittadinanza straniera, nati e non nati in Italia, iscritti nelle scuole italiane secondo i dati del ministero dell’Istruzione. E’ utile inoltre sapere che 64mila sono stati i nuovi nati nel 2007 da genitori stranieri, secondo dati Istat.

Punto critico – Niente cittadinanza italiana = figliastri o estranei: I numeri indicano una presenza già consistente e in crescita costante, con una distribuzione già importante nelle scuole superiori e non solo nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie. Sulla base delle esperienze dirette, dell’osservazione sul territorio e segnalazione di casi, la Rete G2 ha verificato l’esistenza di molte difficoltà che i figli dell’immigrazione incontrano da anni quando non hanno accesso alla cittadinanza italiana. Difficoltà che li rendono cittadini di serie B rispetto ai loro coetanei con cittadinanza italiana, come figliastri o addirittura come parti estranee alla società, degli sconosciuti in territori dove sono cresciuti e dove diventano adulti, degli “italiani col permesso di soggiorno”. Chi non ha la cittadinanza italiana ha ad esempio difficoltà di accesso agli ordini professionali, non può votare, non può partecipare al servizio civile volontario nazionale e se dipende da un permesso di soggiorno per motivo di studio o lavoro ha continui limiti di spostamento visti i tempi lunghi dell’attesa dei rinnovi. La Rete G2 ha verificato che tuttora permane questa situazione, continua a ricevere segnalazione di casi anche al proprio Osservatorio nazionale sul web e quindi prosegue con il monitoraggio di quanto sta avvenendo.

I contenuti della Rete G2

Obiettivo principale – Le seconde generazioni cittadini come gli altri: I figli dell’immigrazione, cresciuti in Italia, devono essere considerati nella pratica e nella teoria cittadini come i loro coetanei figli di italiani, ossia pari nei diritti e nei doveri a tutti gli altri membri della società cresciuti in Italia, indipendentemente dalle diverse origini. La Rete G2 si batte innanzitutto per denunciare e contrastare la separazione teorica e pratica di una parte della popolazione cresciuta o che deve crescere in Italia dal resto della società. Partendo anche dalla constatazione che i figli dell’immigrazione non sono immigrati economici o rifugiati politici che hanno compiuto consapevolmente un percorso di migrazione ma sono stati portati in Italia da minorenni o qui fatti nascere su scelta dei genitori. Quindi non sono arrivati in Italia né con un permesso per lavoro né per studiare da adulti ma la ragione del loro vivere in Italia è all’inizio la matrice familiare e con il passar degli anni il fatto di essere cresciuti nelle città italiane, inseriti in un determinato territorio della Repubblica.

Obiettivi specifici di G2: Per questo è stato individuato come obiettivo cardine della Rete G2 che i figli di immigrati non debbano dipendere dalla normativa che riguarda chi emigra da adulto per lavorare o studiare ma che la legge che li debba riguardare sia innanzitutto la legge sulla cittadinanza: la legge n. 91 del 1992. E che tale legge debba essere modificata rendendola più aperta nei confronti dei figli di immigrati cresciuti in Italia, nati in Italia o in Italia ricongiunti. La modifica della legge non è un obiettivo opzionale ma è un obiettivo fondamentale della Rete G2 sul quale tutti coloro che fanno parte della Rete g2 come membri operativi o supporter lavorano internamente e verso l’esterno.

In linea con gli obiettivi generali viene assunto come obiettivo importante della Rete G2, dopo il voto dell’assemblea annuale nazionale (WsG2-2008), anche la critica di ogni tentativo di separare totalmente le seconde generazioni dagli altri bambini e adolescenti che crescono in Italia con nuove leggi, come nel caso della recente mozione della Lega Nord di classi a parte per i figli degli immigrati.

In sintesi: E’ compito della Rete G2 informare la popolazione delle condizioni delle seconde generazioni che ne fanno degli “italiani col permesso di soggiorno”; proporre una modifica della legge sulla cittadinanza più aperta e contrastare i tentativi di separare i minori figli di immigrati, dai figli di italiani; mantenere un costante contatto con il territorio, a cominciare dall’incontro con altre seconde generazioni delle diverse città italiane, dalle scuole ai luoghi di aggregazione, creando le condizioni per un confronto su dati e lettura della realtà della Rete G2 che deve anche assimilare le indicazioni che vengono dai territori.

Le pratiche della Rete G2

Per realizzare tali obiettivi è necessario dialogare con le istituzioni nazionali e locali, fin dalle massime cariche dello Stato e proporre al Parlamento di modificare la legge n. 91 del 1992 perché sia più aperta nei confronti di chi qui cresce e per manifestare le proprie critiche su ogni tentativo normativo di rendere separati ed estranei i figli dell’immigrazione rispetto ai loro coetanei figli di italiani come nel caso delle classi separate.
Inoltre per realizzare gli obiettivi principali è necessario che in ogni città dove sono presenti gruppi operativi di G2 tali gruppi si impegnino a organizzare da qui al prossimo Ws nazionale una o più inziative pubbliche per:

  • far conoscere ad un pubblico vasto la realtà degli italiani con il permesso di soggiorno e cosa la Rete G2 ha elaborato a riguardo;
  • continuare a mantenere il contatto con il territorio cercando il confronto con altre seconde generazioni o con realtà che lavorino con seconde generazioni e lavorando innazitutto a contatto con le scuole italiane dove sta crescendo una parte importante della società: i giovani. Gli strumenti culturali (musica, libri, fotoromanzi, film, siti web, ecc.) andranno ad accompagnare e a sostenere tali attività e iniziative della Rete G2 per darne il massimo risalto.