FIGLIO INGRATO

"Le persone emigrano perché logorate dall’angoscia. Consapevoli che i loro sforzi non serviranno a nulla, che quello che riusciranno a costruire in un anno verrà distrutto da qualcun altro in un solo giorno. Convinte che il futuro sia ipotecato, che con un po’ di fortuna forse loro potranno farcela, ma non i loro figli."(*)

Leggendo questo paragrafo in un libro (forse un po’ sopravvalutato) mi è tornata alla mente una furiosa lite di insulti e lacrime, fra una prima e una seconda generazione, a cui avevo assistito un po’ di tempo fa.

Personalmente non credo molto nella dovuta gratitudine dei figli, intendo che non ha molto senso sentirsi in debito con loro perché ci hanno messo al mondo. Non glielo abbiamo mica chiesto noi di nascere (questa frase è una coltellata e fa inorridire tutti i genitori, chissà che un giorno non farà inorridire anche me!).

Però ammetto che oggi ho sentito, ripensando alla litigata, un vago senso di colpa. Conosco veramente tante persone, in genere di origini molto umili, che sono migrate e lavorano instancabilmente da anni, rinunciando a tutto, anche alla famiglia (un paradosso!), per pagare ai loro figli le scuole migliori e si ritrovano con dei figli viziati, maleducati e ingrati, appunto.

Mi chiedo, dov’è¨ che hanno sbagliato?

(*) Life of Pi, Yann Martel