Storia di scontri multietnici

 

Porta MaggioreOre 21, "La più alta Vetta" si dirige col motorino a casa, dopo una lunga giornata di lavoro. Con sé porta un sacchetto di plastica contenente cibo take away.

All’altezza di Porta Maggiore, forse per la fretta, forse perché non vedeva l’ora di arrivare a casa, prende col motorino di struscio una signora, che poi si scoprirà chiamarsi Maximiliana. "Vetta di montagna" cade, cercando di evitare l’impatto, ma in una frazione di secondo si ritrova col motorino a schiacciargli la gamba e a sentire i lamenti della signora: l’aveva investita.

Ore 21.30, arrivano i vigili, fanno i rilievi, puntano i nomi, ascoltano testimoni. Arriva anche il fratello di "Vetta di montagna", il quale si fa interlocutore con i vigili, dato che i due incidentati erano stati portati al pronto soccorso per accertamenti. (Si scoprirà poi che la signora non ha smesso di lamentarsi neanche per un momento e che i due eran codice verde, loro buongrado).

Il fratello, una "Vetta di montagna" anche lui, ascolta inavvertitamente il discorso dei vigili:

vigile 1: altezza Porta Maggiore, scontro tra scooter Honda Sh 125, conducente di nazionalità cinese e pedone di nazionalità peruviana, sono stati portati al pronto soccorso.

vigile 2(dall’altro capo del ricetrasmittente, voce femminile): Un cinese e un peruviano? Pensa che roba! (…) (…)

-Sono i tempi che cambiano- butta là il fratello di "Vetta", stupendosi che un vigile, anzi vigilessa, si stupisca ancora che un cinese possa aver investito una peruviana, a Roma, nell’anno 2006 d.c..

Maximiliana, forse senza permesso di soggiorno, non ha avuto gravi conseguenze, così come "Vetta di Montagna", dolorante solamente ad una gamba ed ad un braccio, contento nella sfortuna di aver salvato anche la cena.

Si spera solo che Maximiliana riesca a farsi risarcire dall’assicurazione, visto il suo probabile status.