La verità è che il concetto di seconde generazioni, almeno per come lo intendiamo noi, non è ancora entrato nella mente delle persone, prese da schemi prefabbricati dalla maggioranza dei media e dai consenguenti pregiudizi. Così, anche quando ho scambiato un paio di parole con un assessore della città in cui vivo, mi è stato detto che le seconde generazioni sono quei ragazzi che rappresentano la degenerazione delle generazioni precendeti, che sono degli individui propensi alla criminalità. Si riferiva a quei ragazzi, forse un po' disadattati, che vengono portati dalle famiglie in età "critiche" di 14-16 anni in una società che sembra rifiutarli.
Ognuno valuta il concetto di seconde generazioni con la poca conoscenza in materia che ha, con la cronaca nera dei giornali, un po' come questa giornalista. Evidente che un bravo giornalista, soprattutto quando scrive per una testata rilevante, prima di comporre frasi che contengono giudizi di valore (forse un po celati), dovrebbe documentarsi meglio. Nessuno nasce imparato.
Dopo aver digerito diversi bocconi amari, personalmente sono favorevole a una controinformazione, ribattendo soprattutto opinioni sbagliate di persone presumibilmente ragionevoli (con quelli irragionevoli è generalmente inutile parlarci).
Probabilmente è il caso di questo topic, e visto che vi è una conoscenza diretta del giornalista, non credo che sia opportuno una critica pubblica, ma come dice Paula, è molto più costruttiva parlarne con la diretta interessata. Certo è che bisogna dirgli di come l'articolo abbia deluso molti dei G2 tanto da suscitarci critiche pubbliche nei suoi confronti. Detto ciò, se è una persona ragionevole, comprenderà che un giornalista deve distinguersi dalla massa se non altro nell'avere opinioni un pochino più approfondite.
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