Questa mattina prendendo il caffè già davanti al monitor incappo in questo
articolo sullo studio dell'Università di Padova... ma dico: CHE RAZZA DI INTRODUZIONE HA FATTO QUESTA CLAUDIA FUSANI, GIORNALISTA DI REPUBBLICA?! e poi cos'è questa generazione "2g"?!?!? e poi stranieri a chi?! ma poi che cavolo c'entra la tristissima storia di Hina?! Insomma, dopo un'introduzione così cos'è che ci vuole di la giornalista? state attenti allo straniero che si riproduce? paura, il pericolo è dietro l'angolo? musulmano=terrorista? straniero = ladro? attenti perchè questi ragazzi sembrano uguali ai nostri ma in realtà sono dei simpatici Gremleens che si trasformano in mostri sanguinari se spruzzati con un pò di acqua... peggio ancora se santa...
Che tristezza, ma come si fa ad essere così superficiali?
(nota: le sottolineature sono le mie... tanto per SOTTOLINEARE l'approccio decisamente negativo e "terroristico" che vuole dare questa Fusani. Se non ricordo male qualcuno di noi era andato ad una conferenza sul politically correct giornalistico in materia di immigrazione... questo articolo non lo trovate scandaloso?! !)
Cita:
Generazione "2g", giovani stranieri
in Italia alla ricerca di integrazione
Lo studio dell'Università di Padova ha coinvolto 20 mila studenti
Sono 51 mila i nati in Italia nel 2005, 40 mila quelli arrivati in età prescolare.
di CLAUDIA FUSANI
ROMA - I maschietti sognano Beckham, Ronaldo e il dio pallone. Le femminucce, più serie, vogliono diventare medici, per l'esattezza dottoresse col camice bianco, più o meno quelle che vedono in tv. Tutti condividono un desiderio forte di riscatto, sociale ed economico. Ce la vogliono fare. Almeno ci provano. Accanto a questi sogni, però ci sono anche le storie come quella di Hina, 21 anni, pakistana, in Italia da una dozzina d'anni, uccisa la scorsa estate dal padre che non poteva sopportare il suo fidanzamento con un ragazzo italiano. O di quei ragazzini di neppure quattordici anni che il racket porta in Italia per spacciare o rubare, tanto sotto i 14 anni non rischiano nulla. O quasi.
La chiamano "seconda generazione", sono i minorenni figli di immigrati nati in Italia, molto pochi, o - la maggior parte - arrivati qua quando avevano pochi anni, frequentano scuole italiane ma in famiglia vivono ancora regole e riti del loro paese di origine. I numeri fotografano un fenomeno enorme: nel 1992 i figli di stranieri nati in Italia erano seimila; nel 2005 sono diventati 51 mila. I ricongiungimenti di minorenni con famigliari che già abitano in Italia sono stati 40 mila nel 2006 (tremila nel 1982). Per lo più sono albanesi, marocchini, egiziani, tunisini, cinesi, rumeni, asitici. La netta maggioranza di religione musulmana.
Nel testo della nuova legge-delega del governo sull'immigrazione l'integrazione è l'obiettivo politico e sociale che sovrintende regole e divieti, permessi e autorizzazioni fino alla cittadinanza e al diritto al voto. Ora, non c'è dubbio che l'integrazione con la "I" maiuscola passa da questi ragazzi e ragazze che sognano Beckham o dottor House. E che se l'Italia perde questa scommessa, il melting-pot e miscuglio di razze o il Romanistan, che già esistono tra di noi, sono destinati prima a fallire e poi a diventare un problema. E senza per questo dover per forza pensare al fallimento del Londonistan inglese che ha prodotto terroristi nati e cresciuti nelle scuole dei sobborghi di Londra.