Forum della Rete G2 – Seconde Generazioni

Oggi è 13 mag 2024, 07:47

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 3 messaggi ] 
Autore Messaggio
MessaggioInviato: 13 giu 2007, 14:45 
Amministratore
Avatar utente

Iscritto il: 14 lug 2006, 20:30
Messaggi: 539
Qualcuno ricorderà la lettera che un lettore di Repubblica, il signor Poverini, ha scritto a Corrado Augias dal titolo "Aiuto, sono di sinistra
ma sto diventando razzista". Una lettera che, alle seconde generazioni che l'hanno letta, non è piaciuta granché.
Qui trovate la lettera che un genitore, un cittadino straniero in Italia, padre di due bambine, ha scritto in riposta al signor Poverini (di cui, nel post successivo, abbiamo anche messo la lettera):

-------------------------------------------------------------------------------------

Aiuto, sono di sinistra ma straniero e continuo a soffrire di razzismo
Gentile Augias,

ho 49 anni, vivo in Toscana, sono un lavoratore autonomo con partita IVA, ho studiato, leggo buoni libri (penso), faccio politica nella società (ma non nei partiti) e mi interesso anche di politica partitica, leggo ogni giorno 1 quotidiano, ho appena finito di guardare Ballarò e non ho mai guardato Matrix per intero. Voterei a sinistra qui in Italia se avessi accesso al voto. Non voto perché non sono cittadino italiano (ma sono “regolarmente soggiornante e residente” dal 1978). Come il suo lettore, ho due figlie e a loro cerco di insegnare i valori del rispetto (e non della tolleranza che, sa, potrebbe essere vissuta male da chi viene tollerato, a prescindere da come si sente chi tollera) e della nonviolenza, del dialogo, della condivisione e della ricerca della felicità anche nello spazio pubblico e non solo in quello privato. Lotto anch’io ogni giorno, a fianco delle mie figlie, contro la cultura dell'apparire, della sopraffazione e dell’individualismo.

Qui mi fermo nel seguire la falsa riga della lettera del Sig. Poverini che Lei Augias ha pubblicato lunedì scorso, perché la mia vita e quella del signore cominciano a divergere in modo marcato. Come già accennato, sono un cittadino straniero e nello specifico, di un paese africano ed ho la pelle nera. Questi due aspetti, la mia cittadinanza ed il colore della mia pelle, a parità delle altre condizioni sopra ricordate, hanno reso la mia vita quasi trentennale in Italia molto diversa da quella del suo lettore. Potrei, come artifizio narrativo, continuare a parafrasare il suo lettore raccontandole alcune mie esperienze (reali) di razzismo in questi 29 anni di vita Italia. Non lo faccio perché il metodo del suo lettore (e del giornale in questo caso) non è condivisibile e dissento pure fortemente dal contenuto della sua lettera.

Prima di dirle perché il metodo non mi piace, vorrei rassicurare il suo lettore su un aspetto che sembra preoccuparlo. Non m’interessa né mi riferirò in alcun modo in questa lettera all’essenza della sua persona. Non riceverà da me nessuna etichetta tipo quella che teme di vedersi appiccicare addosso se chiede “l'espulsione immediata dei clandestini violenti e ladri e meretrici e protettori di meretrici”. Le mie osservazioni, il dissenso forte ed i giudizi saranno tutti riferiti ai suoi o altrui comportamenti, atteggiamenti e modelli ai quali aderisce. Saranno questi e non l’essenza della sua persona ad essere, se del caso, qualificati come razzisti o simili. Sbaglia a darsi del razzista; dovrebbe guardarsi da quel che fa, dice, riproduce e trasmette agli altri, se vuole evitare di prendere parte attiva nel razzismo che danneggia altri come me.
Già che il signor Poverini riconosce che il suo “cambiare” atteggiamento e comportamento verso gli immigrati, Rom, Sinti e Camminanti non deriva da esperienze personali o dei propri familiari ma da “..un continuo stillicidio di fatti letti, di violenza vista, [...] di moralità calpestata, di fatti raccontati da persone sconosciute su un tram o una metropolitana”, gli sarebbe di aiuto meditare un po’ di più su tutte queste cose per capire senza giustificare. Penso che gli faccia bene meditare sul “continuo stillicidio di fatti letti” (tipo quello del tunisino che ad Erba nel comasco “Uccide e brucia tre donne e il figlio. Notte di sangue a Como, caccia all´omicida tunisino”? – la Repubblica 12 dicembre 2006), sulla “moralità calpestata” (solo dalle prostitute o anche dai clienti?), sulla “violenza vista” (della bambina polacca uccisa “per sbaglio” a Napoli la scorsa fine settimana? – la Repubblica 6 maggio 2007) o sui “fatti raccontati da persone sconosciute su un tram o una metropolitana” (fatti mescolati a leggende metropolitane?, tipo i Rom che mandano i figli a scuola con i pidocchi (solo i Rom?) o che rubano bambini da utilizzare poi per mendicare “con cattiveria e violenza”?).

Fra le cose che non vanno nel metodo del suo lettore c’è il mettere tutto insieme, dal senso di fastidio individuale a violazioni di qualche norma passando per molti fatti letti e/o sentiti sulla metropolitana. L’approdo è la richiesta, per tutti gli immigrati di essere esclusi dal voto amministrativo, anche per non lasciare alla destra il monopolio della legalità. Logica davvero stridente, questo del suo lettore, così come la sua selezione dei comportamenti illegali, reali o presunti, a corredo del suo turbamento e della sua richiesta d’aiuto. Trovo impressionante il collegamento che stabilisce tra “stupri che avvengono troppo frequentemente nelle città italiane” e quel che gli succederebbe se violentasse “una giovane araba alla Mecca”.

Vede dottor Augias, tra le mie buone letture, ci sono anche varie pubblicazioni dell’Istat e proprio sugli stupri, consiglio al suo lettore di dare un’occhiata ad una pubblicazione di questo istituto, uscito il 21 febbraio 2007, dal titolo: “La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia Anno 2006”. A pagina 2 di questo rapporto di ricerca, si legge che “negli ultimi 12 mesi il numero delle donne vittime di violenza ammonta a 1 milione e 150 mila; [..] lo 0,3% pari a 74 mila donne ha subito stupri o tentati stupri ..”. I dati di questa ricerca dell’Istat dipingono, a mio avviso, una grave emergenza nazionale che non può ammettere scorciatoie e capri espiatori come quelli che il suo lettore propone e che lei, implicitamente, avvalla con la sua risposta che non si cura minimamente di indicargli qualche contraddizione di troppo nella sua rappresentazione della situazione indiziata di indurre al razzismo il democratico cittadino di sinistra.

Se lui “.. non crede veramente che la sicurezza venga messa a repentaglio solo dagli immigrati ...”, come mai non gli è sfuggita una sola citazione di comportamenti illegali di cui gli immigrati sono vittime? Un modo particolare di reclamare la legalità che sembra avvalorare l’idea che agli amici si spiega la legge mentre ai nemici si applica. Dissento fortemente dal contento della lettera perché stigmatizzante, fuorviante e incita all’odio non contro l’illegalità ma nei confronti degli immigrati e delle popolazioni Rom. La raffigurazione della situazione di degrado e disagio fatta dal signor Poverini accende anziché spegnere “le braci” che lui teme. Purtroppo, quelle braci, molte popolazioni Rom le conoscono già anche se il lettore non sembra essersene accorto, nonostante il suo impegno “da leone” contro l’intolleranza. Il signor dovrebbe distinguere con più attenzione le proprie personalissime percezioni di “schifo” dalle troppe illegalità che affliggono il paese e per queste ultime, chiedere le leggi che ritiene opportune. Solo così, la sua preoccupazione per la legalità potrà proteggere anche quelli come me, con quelle due caratteristiche che ho evidenziato in precedenza – l’essere non cittadino e di pelle nera -, invece di iscrivermi, per le stesse caratteristiche fra i mali che divorano il paese.

Mi ha sconcertato anche la sua risposta, dottor Augias, sia per l’uso del voto francese prima che le analisi dei flussi elettorali fossero uscite, sia per aver passato sotto silenzio tutte le distorsioni nella lettera del lettore. Sa cosa mi ha stimolato l’elezione di Sarkozy, la constatazione che è stato eletto il figlio di un immigrato alla presidenza della repubblica francese; a quando toccherà sempre in quel paese il figlio di altri immigrati, magari algerini?. E con democratici di sinistra alla signor Poverini, cosa succederà in Italia e fra quanti anni, se il voto amministrativo è già troppo ed immeritato?.

Ho ripreso a scrivere questa lettera dopo aver letto la sua risposta d’oggi, 9 maggio ad un lettore contrario alla lettera del Poverini. Il mio sconcerto di lunedì si è trasformato in totale incredulità nel vedere che per lei le libertà “dei nuovi arrivati” si contrappongono a quelle “dei cittadini o più sinteticamente della Legge”. Dice di essere rimasto “.. impressionato dalle reazioni seguite all’omicidio della povera ragazza Vanessa”. A me ha fatto più impressione l’uccisione della ragazza; il dolore e la rabbia dei familiari, parenti ed amici erano comprensibili ma non condivisibili la loro trasformazione in colpa collettiva di tutti gli immigrati. Mi fa più impressione il tentativo di alcuni giornali di amplificare tali umane manifestazioni di dolore, soffiando sul fuoco. Le chiedo, il massacro di cinque italiani ad Erba e la reazione dei media, compreso il suo e di molti cittadini, l’ha impressionato meno?; cinque italiani per mano di altri due italiani. In che rapporto sta tale reazione all’essere tre di questi, familiari e parente, di un immigrato tunisino?. Cordialmente
Udo C. Enwereuzorenwereuzor@cospe-fi.it


Ultima modifica di G2 il 03 lug 2007, 11:26, modificato 3 volte in totale.

Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13 giu 2007, 14:47 
Amministratore
Avatar utente

Iscritto il: 14 lug 2006, 20:30
Messaggi: 539
Ecco invece la lettera del signor Poverini, pubblicata il 7 maggio 2007 su repubblica).

Aiuto, sono di sinistra
ma sto diventando razzista


GENTILE Augias, ho 49 anni, vivo a Roma, lavoro al Quirinale, ho studiato, leggo buoni libri (credo e spero), mi interesso di politica, leggo ogni giorno 2 quotidiani, guardo in tv Ballarò e Matrix e voto a sinistra, sono stato candidato municipale per la Lista Roma per Veltroni. Cerco di insegnare alle mie figlie i valori della tolleranza e della nonviolenza, dell'importanza dell'istruzione, delle buone letture e dello studio, l'etica del lavoro e del sacrificio per ottenere qualcosa di duraturo e vero nella vita.
Lotto ogni giorno, al loro fianco, contro la cultura del nulla e dell'apparire, contro i Tronisti e le Veline e i Grandi Fratelli.

Ma questo è un altro discorso e quindi torno subito a me ed alla mia richiesta di aiuto.
A 49 anni sto diventando un grandissimo razzista e non riesco a sopportarlo.

Non c'è stata una molla scatenante, un atto di violenza compiuto verso di me o la mia famiglia o amici, ma un continuo stillicidio di fatti letti, di violenza vista, di sicumera da impunità, di moralità calpestata, di identità violata e violentata, di fatti raccontati da persone sconosciute su un tram o una metropolitana.
Ad una signora anziana che ha tossito (forte e ripetutamente) sul tram la giovane ragazza slava seduta davanti a lei ha detto: "Se sei malata devi scendere, vecchia!!". Alle mie rimostranze sia la ragazza che il suo accompagnatore hanno semplicemente risposto: "Tu che c.. o vuoi, fatti i c.. i tua", proprio così tua, alla romana.

Altro giro sul tram, affollato. Sale una vecchietta, si avvicina ad una ragazza di colore, la più vicina all'entrata e seduta tra altre 2 persone anziane e, gentilmente, le chiede il posto: prima non risponde e poi, all'insistenza dell'anziana biascica un "vaffanc.. vecchia puttana". Il vecchietto seduto si alza per darle il posto: io intervengo per dire che non è giusto, lei è giovane e può benissimo alzarsi per una vecchietta. Quella si alza, mi guarda, dice qualcosa e poi mi sputa la gomma americana che ciancicava: l'ho presa per il colletto e l'ho sbattuta fuori dal tram, alla fermata. Tutti ad applaudire ma io mi sono vergognato come un ladro per la mia reazione ed alla fermata successiva sono sceso.

Lavorando al Quirinale ogni tanto vado a comprare un panino in piazza Fontana di Trevi: ho sventato 2 borseggi da parte delle zingarelle. Ad un turista di Palermo ho fatto recuperare tutto il bottino che gli era stato trafugato e, appena mi accorgo della loro presenza di branco in caccia, avverto la polizia che staziona alla fontana: nessuno si muove perché devono stare vicino alle moto o alle macchine.
Ed allora capisco che Fontana di Trevi è terra di nessuno, tra decine di venditori di pistolette che fanno le bolle di sapone e di quegli aggeggi rumorosissimi che si lanciano in aria e fanno il verso dei grilli mentre le bande imperversano.

Di fronte agli stupri che avvengono, troppo frequentemente, in varie città italiane, mi chiedo: e se io stuprassi una giovane araba alla Mecca o a Casablanca, se venissi preso dalla locale polizia a cosa andrei incontro? E se a Bucarest, in metropolitana, avessi accoltellato un giovane rumeno per una spinta ricevuta, che mi avrebbero fatto le locali autorità? Perché devo essere sempre buono ed accogliente con i nomadi, ahi tasto dolentissimo e pericolosissimo, quando questi rubano, si ubriacano, violano la mia casa e la mia intimità, quando rovistano nei cassonetti e buttano tutto fuori, quando mendicano con cattiveria e violenza, quando bastonano le immigrate che non vogliono prostituirsi, quando sbattono i bambini in strada o mandano i figli a scuola con i pidocchi?

Perché se chiedo l'espulsione immediata dei clandestini violenti e ladri e meretrici e protettori di meretrici vengo immediatamente accostato a Eichmann?
Perché lo schieramento politico che mi rappresenta, se io chiedo certezza delle pene e della detenzione, mi risponde con Mastella che nomina direttore generale del Ministero di Grazia e Giustizia quel Nuvoli Gianpaolo che, secoli fa ormai, ai tempi di Mani Pulite, ebbe a dire di Borrelli "se il procuratore fosse condotto alla forca sarei in prima fila per assistere all'esecuzione"?

Perché quando Fini, allora competitor di Rutelli a sindaco di Roma, propose di spostare i campi nomadi fuori dal Gra di Roma, tutti noi della sinistra (quindi me incluso ed in prima fila) gridammo "tutti i fascisti fuori dal raccordo" ed ora, a più di quindici anni di distanza, prevale l'idea del mio sindaco e del prefetto di compiere in tutta fretta questa operazione smentendo così, sostanzialmente, tutta la politica fin qui seguita dell'integrazione e dell'accoglienza solidale?

Perché devo sopportare lo strazio umano di vedere per le strade, di giorno e di notte, giovanissime prostitute schiave senza che a qualcuno, di destra prima e di sinistra ora, sia venuto in mente di vietare la prostituzione in strada cambiando semplicemente la legge in vigore? Però se i cittadini delle zone interessate scendono in strada e reclamano, con le ronde e con le fiaccole, un minimo di decenza ed anche di lotta alla schiavitù ecco subito le anime belle gridare al fascismo ed al ritorno delle camicie brune.

Sta crescendo ogni giorno di più l'intolleranza, sta montando l'odio per lo straniero e nessuno fa nulla per spegnere queste pericolosissime braci. Centinaia di persone come me, che hanno sempre litigato con tutti per difendere chi entra in questo Paese, che si sono battute come leoni contro l'intolleranza e la violenza xenofoba, sono stremate e ridotte, ormai, alla schizofrenia. Io voglio spegnere quelle braci prima che si trasformino in un incendio di rancori e violenza, non voglio lasciare più il monopolio della legalità alla destra e quindi non capisco, perché dare il voto locale agli immigrati, dopo 5 anni di permanenza nel nostro Paese, quando in nessun grande Paese dell'Europa Occidentale questo avviene.

So benissimo, come tutti gli italiani, che in Italia, ogni giorno, mille e più reati, anche odiosissimi, vengono compiuti da miei connazionali, nessuno crede veramente che la sicurezza venga messa a repentaglio solo dagli immigrati, non voglio e mi opporrò con tutte le mie forze al dagli allo straniero. Ma voglio legalità, voglio la cultura della legalità in questo benedetto Paese, voglio che chi sbaglia paghi.
Claudio Poverini


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27 giu 2007, 22:11 
Sanatoria
Avatar utente

Iscritto il: 14 set 2006, 15:41
Messaggi: 61
Località: Roma
1) mi piace MOOOOOOOOOOOOLTO di più la lettera di Udo :wink:

2) e vi segnalo anche quest'ottimo articolo, sempre sul tema

dal quotidiano Il Manifesto di domenica 17 gugno 2007 - http://www.ilmanifesto.it



di Alessandro Robecchi



Un caso va bene. Due casi, la faccenda si fa preoccupante. Tre casi, forse è il momento di chiamare le ambulanze. Sopra i quattro casi siamo all'epidemia. Succede infatti che la Stampa dà ampio risalto alle gesta del signor Diego Nardella, impiegato torinese, elettore Ds, che annuncia in prima pagina: parteciperà alle ronde notturne insieme ai fascistelli di Azione Giovani.


Racconta Fabio Mussi (intervista al Manifesto di venerdì) che un ex dirigente dalla Fiom gli ha scritto: «Non vi seguo più, vi occupate solo di carcerati, finocchi e negri» (en passant: bella prosa). Il tutto segue la lettera a Repubblica di quell'ormai famoso Claudio Poverini che - da sempre di sinistra - si ritrova un po' razzista. La cosa fece qualche scalpore e se ne parlò a lungo. E non mancano gli imitatori: la signora Elisabetta Di Nardo («democratica, cattolica, con un passato femminista e comunista») scrisse all'Espresso del suo «dolore di essere diventata razzista».

Ora i casi sono due: o questi qui hanno ragione, e allora corriamo tutti a iscriverci alla Gestapo; oppure hanno torto, e bisogna avere il coraggio di dirlo. Invece, si traccheggia, in un debilitante coretto di «come la capisco amico mio», o di sottili analisi che giustificano questi elettori «di sinistra» diventati personaggi delle Sturmtruppen. Difficile dire come se ne esce, ma forse, invece di annuire, di blandire, di fare autocritica perenne e preventiva, si potrebbe ricominciare a dire che una scemenza è una scemenza, e non un segno del destino. Ovvio che la grande stampa si butti a pesce su questi casi: cascano come il cacio sui maccheroni, perfettamente funzionali al disegno tanto in voga di portare la sinistra sempre più verso destra. Chissà, forse se invece di telefonare a banchieri e scalatori, invece di dilaniarsi su quanto si è di lotta e quanto di governo, qualcuno avesse chiamato il signor Nardella per spiegargli che ha detto una ****, avremmo un mondo un pochino migliore. Di sicuro una sinistra migliore. Ma probabilmente è proprio questo che si vuole evitare. Soprattutto.

[ dal quotidiano Il Manifesto di domenica 17 gugno 2007 - http://www.ilmanifesto.it ]

_________________
http://afroitaliani.splinder.com


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 3 messaggi ] 

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
cron
Powered by phpBB® Forum Software © phpBB Group
Traduzione Italiana phpBBItalia.net basata su phpBB.it 2010