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MessaggioInviato: 20 apr 2007, 16:27 
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Fonte: Sito Metropoli

(20 April 2007)

Incidente, muoiono
4 fratelli pakistani

Vivevano a Villaverla, in provincia di Vicenza e viaggiavano sull'autostrada con il padre e uno zio quando la loro auto è stata tamponata ed ha preso fuoco. Sono morti così, carbonizzati, sulla A4, tra Bergamo e Brescia, quattro fratelli figli di un immigrato pakistano. Il più giovane aveva appena 9 anni, il più grande 17. L'incidente, che ha coinvolto altre due auto, è avvenuto nei pressi di Bagnatica, non lontano dal casello autostradale di Seriate. Il padre e lo zio, che guidava l'auto, sono ricoverati in ospedale

BERGAMO - Avevano rispettivamente 9, 10, 13 e 17 anni ed erano residenti a Villaverla, in provincia di Vicenza, i quattro fratelli pakistani morti nell'incidente di questa mattina sulla A4 tra Brescia e Bergamo, in prossimità del casello di Seriate, nel territorio comunale di Bagnatica.
Le quattro vittime viaggiavano a bordo di una Opel Astra insieme al padre e a uno zio, che al momento dello schianto si trovava alla guida dell'auto. I due uomini, che sono riusciti a mettersi in salvo uscendo dall'abitacolo, sono stati trasportati con l'elisoccorso agli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove sono ricoverati con prognosi riservata. Le loro condizioni comunque non sarebbero così gravi da far temere per la loro vita.
Illesi invece gli occupanti delle altre due vetture coinvolte; sulla Mercedes viaggiavano due fratelli di Rosà (Vicenza), M.M. 41 anni e R.M., 44 anni; sull'Audi, un 35enne di Vicenza, ora indagato per omicidio colposo plurimo. E' stata l'Audi, forse a causa di un improvviso rallentamento, a tamponare la Opel Astra, sulla quale viaggiavano le vittime, che a sua volta ha tamponato la Mercedes, prima di prendere fuoco. Del caso si sta occupando il pubblico ministero Silvia Russo.
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Più di 100 bambini muoiono ogni anno sulle strade italiane, mentre i conducenti con meno di 30 anni sono protagonisti della metà dei 600 incidenti che quotidianamente si verificano nel paese. Anche per questo si apre lunedì prossimo la 'Settimana Mondiale della Sicurezza Stradale' indetta dall'Onu con il sostegno dell'ACI, primo promotore della manifestazione in Italia. L'iniziativa mira a coinvolgere soprattutto i giovani.
I giovani, fa notare l'Aci, rappresentano un punto critico nel sistema della sicurezza sia per la limitata esperienza al volante (il 30% degli incidenti è imputabile a un neo-patentato con meno di tre anni di guida) sia per lo stile di vita. Nelle notti di venerdì e sabato, infatti, si contano il 44% dei sinistri registrati settimanalmente nelle ore notturne, con un indice di mortalità (numero dei decessi ogni 1000 sinistri) doppio rispetto alla media. Durante le notti del week-end si registra sulle strade un morto ogni 75 minuti (la media giornaliera è di uno ogni 97 minuti) e il dato è più allarmante se si considera che in quelle fasce orarie si concentra solo il 4% del traffico.
Le cause di incidente più ricorrenti per i giovani sono prevalentemente riconducibili alla velocità (15% dei sinistri), alla distrazione (8%) e al mancato rispetto della segnaletica (6%).
L'Aci a questo proposito fa notare che le previsioni meteorologiche non ottimali con possibili rovesci per il fine settimana dal 27 al 29 aprile destano qualche preoccupazione in più: con la pioggia il tasso di mortalità sale a 25 morti ogni 1000 incidenti contro i 22 in condizioni di cielo sereno.
Proprio in quei giorni si concentreranno le azioni di sensibilizzazione dell'Aci nelle piazze italiane con i punti di raccolta delle firme a sostegno della petizione indetta dall'Automobile Club d'Italia e dalla Federazione Internazionale dell'Automobile per impegnare l'Onu, il G8 e il Governo italiano ad adottare provvedimenti concreti per la sicurezza stradale. La petizione è sottoscrivibile anche sul sito http://www.aci.it.
"Non è più possibile rimanere inerti di fronte alle stragi che quotidianamente si verificano sulle strade - ha sottolineato in una dichiarazione il presidente dell'ACI, Franco Lucchesi - e non è possibile imputare tutto alla fatalità ".


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