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 Oggetto del messaggio: Governo: Accordo di Integrazione
MessaggioInviato: 15 giu 2010, 12:21 
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Identità, incontro ed educazione per un modello italiano di integrazione

Presentazione


Acquisire la conoscenza di base della lingua italiana e una sufficiente conoscenza della cultura civica e della vita civile in Italia, con particolare riferimento ai settori della sanità, della scuola, dei servizi sociali, del lavoro e degli obblighi fiscali, assolvere il dovere di istruzione dei figli minori; conoscere l’organizzazione delle istituzioni pubbliche. Sono questi i doveri che i cittadini stranieri, che richiedono per la prima volta il permesso di soggiorno nel nostro Paese, si impegnano a rispettare con la stipula dell' Accordo di Integrazione.

I criteri e le modalità per la sottoscrizione dell'Accordo di integrazione sono disciplinati da uno schema di regolamento (DPR) approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 20 maggio 2010, e previsto dall'art.1 c.25 della Legge 15 luglio 2009, n. 94 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica") che ha modificato il testo unico sull'immigrazione di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286.

Il DPR, sul quale verranno acquisiti i prescritti pareri, prevede che l'accordo, articolato per crediti da conseguire nel periodo di validità del permesso di soggiorno, dovrà essere sottoscritto, presso lo sportello unico per l'immigrazione o la questura, dai cittadini stranieri con età compresa tra i 16 e i 65 anni contestualmente alla presentazione di una domanda di permesso di soggiorno superiore ad un anno.

Previsto un monte crediti iniziale pari a 16 crediti, di cui 15 possono essere sottratti in caso di mancata frequenza dello straniero, entro un mese dal suo arrivo, alle sessioni di formazione civica e di informazione sulla vita civile in Italia, organizzate gratuitamente dallo Sportello Unico sull'immigrazione. Gli stessi crediti potranno essere incrementati attraverso l'acquisizione di determinate conoscenze (es: la conoscenza della lingua italiana, della cultura civica e della vita civile in Italia) e lo svolgimento di determinate attività (es.: percorsi di istruzione e formazione professionale, conseguimento di titoli di studio, iscrizione al servizio sanitario nazionale, ecc). Al conseguimento di 30 crediti si avrà l'estinzione dell’accordo per adempimento.

Prevista, presso il Dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione, l'istituzione di un’anagrafe nazionale degli intestatari degli accordi di integrazione.

All'accordo è collegato il Piano nazionale per l’integrazione nella sicurezza - Identità e incontro, approvato nello stesso Consiglio dei Ministri, che riassume la strategia che il Governo intende perseguire in materia di politiche di integrazione, individuando le principali linee di azione e gli strumenti da adottare per promuovere un efficace percorso integrativo degli stranieri immigrati, coniugando accoglienza e sicurezza nel rispetto delle procedure previste dalla vigente legislazione.


Fonte: http://www.governo.it/GovernoInforma/Do ... index.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Governo: Accordo di Integrazione
MessaggioInviato: 15 giu 2010, 12:22 
G2 Integrato
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Identità e Incontro

Il Piano nazionale per l’integrazione nella sicurezza - Identità e incontro, promosso dai ministeri del lavoro, dell'interno e dell'istruzione, si basa su cinque principi basilari di integrazione:
Educazione e apprendimento
La scuola per i minori (con l'adozione del Piano nazionale per l'apprendimento e insegnamento dell'italiano L2 nelle scuole) e il lavoro per gli adulti (adeguando l'istituto delle 150 ore di formazione riservate al lavoratore relativamente a questi nuovi bisogni), sono i luoghi dove l'apprendimento della lingua italiana e dei valori costituzionali su cui si basa il nostro Paese vengono veicolati in modo preminente.
Lavoro
Programmazione dei flussi in coerenza con le effettive capacità di assorbimento della forza lavoro. Promozione di un'adeguata formazione e informazione dei lavoratori nei paesi di origine. Sviluppo di un sistema di riconoscimento e certificazione delle competenze professionali che consenta al lavoratore straniero di inserirsi in maniera adeguata sul mercato, anche in prospettiva di un suo rientro nel Paese di origine. Sviluppare accordi al fine di permettere la riscossione certa e completa dei contributi previdenziali versati in Italia dal lavoratore immigrato che desidera tornare in patria.
Alloggio e governo del territorio
Qui bisogna prendere in considerazione l'accesso alla casa da parte degli immigrati (valorizzazione e diffusione di iniziative riguardanti alloggi offerti a rotazione ai lavoratori stranieri, facilitazioni nell'accesso al credito), ma anche la necessità di favorire la costruzione di un Patto sociale nel rispetto delle regole di convivenza civile.
Accesso ai servizi essenziali
Favorire il rapporto con la burocrazia e con l’accesso ai servizi sanitari e socio-assistenziali, anche attraverso un’opportuna formazione di operatori e mediatori.
Minori e seconde generazioni
In aderenza a tutte le norme nazionali e internazionali, la tutela del minore deve essere piena e incondizionata, a prescindere dalle modalità di ingresso nel territorio italiano degli stessi. Particolare attenzione deve essere rivolta ai minori non accompagnati con la creazione di una rete per una più equilibrata distribuzione sul territorio e un miglioramento delle attuali modalità di presa in carico dei minori (istituzione di forme temporanee e flessibili di affido).
Tra gli strumenti individuati dal piano, la creazione del Portale dell'integrazione, un luogo di raccolta e scambio di buone pratiche promosse sia a livello nazionale che locale, che, rivolgendosi direttamente agli immigrati, fungerà da sportello unico virtuale dove reperire tutte le informazioni istituzionali in modo interattivo.


Fonte: http://www.governo.it/GovernoInforma/Do ... piano.html


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