Forum della Rete G2 – Seconde Generazioni

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 08 gen 2010, 20:31 
Clandestino
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Iscritto il: 13 apr 2009, 08:58
Messaggi: 31
Località: Ravenna
Cari g2,

Prima di esporre il mio punto di vista sul tema che tratterò, mi presento brevemente. Mi chiamo Alessandro, ho 21 anni. Sono italiano di famiglia mista. Come molti di voi vivo molti dei problemi degli italiani di seconda generazione sulla mia pelle, tutti i giorni.

Con questa lettera aperta, però, anziché parlare dei mille difetti dell’italiano medio o dei diritti che molti di noi non hanno, vado controcorrente esprimendo delle critiche ad una parte cospicua degli italiani di Seconda Generazione. La critica che faccio riguarda l’appiattimento culturale di questi.

La xenofobia dell’italiano medio porta gli italiani “visibilmente” di origini straniere a causa della loro somatica non tipicamente indoeuropea a credere a tutte le cose che questi xenofobi dicono e pensano senza prendere coscienza di ciò che davvero sono, senza reagire veramente.

Un esempio chiarificatore può essere questo. Vedo moltissimi italiani con la somatica cinese, centroafricana, magrebina, ecc. che dicono di essere stranieri e credono veramente di essere tali perchè la stragrande maggioranza degli italiani li addita come stranieri da trattare in modo diverso, come cittadini di serie B a causa della loro, perdonatemi il termine, "diversità".

Anziché lasciarsi coinvolgere dall’ignoranza e dalla xenofobia di certe persone sentendosi erroneamente stranieri io penso che sia bene iniziare a prendere coscienza di ciò che si è e di opporsi fermamente a questa deriva sociale.

Secondo ed ultimo esempio. Qualche mese fa io ho fatto, non ho problemi a dirlo, campagna per Ignazio Marino nei luoghi frequentati da immigrati e italiani figli di immigrati.

Gli immigrati in media si sono dimostrati svegli e interessati alle tematiche legate all’immigrazione di cui parlavo. Molti di loro seguono la politica italiana, e non solo quando si parla di immigrazione. I figli di immigrati, invece, si sono dimostrati lobotomizzati e disinteressati come i ragazzi italiani di famiglia italiana da più generazioni.

Spero che queste parole facciano riflettere tutti voi. Per chiudere dico che, per i diritti che riguardano direttamente noi e secondariamente gli altri italiani, prima di tutto dobbiamo lottare noi, e il qualunquismo, il menefreghismo e l’egoismo possono portare in futuro solo alla totale schiavitù.


Cordiali saluti :wink:

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"Chiamami l'infedele perchè il mio sangue è impuro. Non mi devi accettare, io sono già il futuro!"


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MessaggioInviato: 08 gen 2010, 20:58 
G2 Integrato
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Iscritto il: 30 nov 2009, 01:18
Messaggi: 746
Località: oscillo tra la provincia di Perugia e l'Universo
Caro Alex, ti ringrazio per quello che hai scritto.
Sottoscrivo ogni tua parola.
Su questo Forum ed anche altrove ci è capitato spesso di discutere - soprattutto nell'ultimo anno, secondo me - delle tematiche che tu rilevi.
Io ne ho scritto tempo fa qui: viewtopic.php?f=22&t=1816
E ne ho scritto in molte altre occasioni.

Il "problema", paradossalmente, è che le seconde generazioni sono "veramente" e "puramente" italiani! Perchè nel definire sè stessi non prescindono - ma sono all'opposto determinati - dal modo in cui sono visti e definiti dall'esterno, dai loro amici, dai loro insegnanti, dai loro genitori, dai media, dalle istituzioni.

Un percorso diverso per questi figli di immigrati nell'acquisizione della cittadinanza potrebbe avere anche l'effetto di aiutarli a sottrarsi dalle definizioni aprioristiche di "straniero" e "immigrato".

Dato che siamo italiani, lo siamo anche nei difetti; così vedrai giovani "lobotomizzati e disinteressati", e forse avrai perfino più facilità a trovarli in questo stato che in quello di lucida consapevolezza. Se lo sforzo quotidiano per essere/apparire italiani è grande, il risultato sarà in ogni caso esasperato, nel bene e nel male.

Speriamo solo che l'Italia non continui ad aggiungere carichi insostenibili...


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MessaggioInviato: 16 gen 2010, 01:49 
Clandestino

Iscritto il: 10 ott 2008, 21:20
Messaggi: 40
Località: milano
j@strasmigrante ha scritto:
Caro Alex, ti ringrazio per quello che hai scritto.
Sottoscrivo ogni tua parola.
Su questo Forum ed anche altrove ci è capitato spesso di discutere - soprattutto nell'ultimo anno, secondo me - delle tematiche che tu rilevi.
Io ne ho scritto tempo fa qui: viewtopic.php?f=22&t=1816
E ne ho scritto in molte altre occasioni.

Il "problema", paradossalmente, è che le seconde generazioni sono "veramente" e "puramente" italiani! Perchè nel definire sè stessi non prescindono - ma sono all'opposto determinati - dal modo in cui sono visti e definiti dall'esterno, dai loro amici, dai loro insegnanti, dai loro genitori, dai media, dalle istituzioni.

Un percorso diverso per questi figli di immigrati nell'acquisizione della cittadinanza potrebbe avere anche l'effetto di aiutarli a sottrarsi dalle definizioni aprioristiche di "straniero" e "immigrato".

Dato che siamo italiani, lo siamo anche nei difetti; così vedrai giovani "lobotomizzati e disinteressati", e forse avrai perfino più facilità a trovarli in questo stato che in quello di lucida consapevolezza. Se lo sforzo quotidiano per essere/apparire italiani è grande, il risultato sarà in ogni caso esasperato, nel bene e nel male.

Speriamo solo che l'Italia non continui ad aggiungere carichi insostenibili...


Concordo in pieno!
Fino all'anno scorso mi definivo "Straniera nata in Italia".
Come potevo definirmi italiana, se nei documenti che possedevo avevo scritto cittadinanza Altra? Certo, si può esserlo nel cuore o nella mente o quello che vuoi. Ma ritengo più importante, in Italia, essere italiani dal punto di vista legale.
Perché qui tendiamo a creare varie fasce di popolazione che vengono trattate in modo differente davanti alla legge.
Da quando ho il passaporto nessuno delle persone che mi definivano e mi definiscono ancora oggi "immigrata" può nuocermi legalmente in qnt ho gli stessi diritti e doveri di tt loro. X quanto riguarda i giovani delle 2 gen. E' naturale sono dei ragazzini e sono influenzati dai loro coetanei italiani. Lo ritengo un problema legato alle caratteristiche della società. Un bambino figlio d'immigrati può essere superficiale e "annoiato" dalle tematiche politiche quanto un bambino italiano. Non dovrebbe esistere una differenza fra loro.


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MessaggioInviato: 29 gen 2010, 16:37 
Clandestino
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Iscritto il: 13 apr 2009, 08:58
Messaggi: 31
Località: Ravenna
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Ultima modifica di AlexilGrande il 09 mag 2010, 00:27, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 08 feb 2010, 15:22 
Clandestino

Iscritto il: 04 lug 2009, 20:57
Messaggi: 19
Fady ha scritto:
Da quando ho il passaporto nessuno delle persone che mi definivano e mi definiscono ancora oggi "immigrata" può nuocermi legalmente in quanto ho gli stessi diritti e doveri di tuttit loro.


beh, questo fa un'enorme differenza....tra il decidere di fare o non fare qualcosa concretamente, nel senso che sei meno 'limitato'!


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