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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 12 set 2007, 16:15 
Extra terrona
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"Mio figlio nella classe ghetto"

ROMA - Suhaib ha appena finito le elementari. È nato 11 anni fa in Italia, da genitori tunisini. Lunedì scorso ha cominciato la sua grande avventura: sveglia presto e zaino in spalla, ha preso due autobus e si è presentato puntuale allo squillo della campanella nella prestigiosa scuola media statale Duca d´Aosta, al centro di Novara. Poi la sorpresa: ad attenderlo una classe ghetto, la I B. Alla faccia dell´integrazione e della formazione multiculturale: 14 studenti, di cui 8 stranieri e 5 bocciati.

Oggi tra i banchi di scuola gli alunni figli di immigrati sono 501.494, il 5,6% di tutti gli iscritti. L´intero pianeta è presente in classe: all´appello mancano solo Lesotho e Vanuatu. Il maggior numero di stranieri si concentra nelle scuole primarie (6,8%) e nel Nord-Est (9,3%). Ma, come denunciato da Metropoli in un´inchiesta della scorsa settimana, il rischio classi-ghetto si fa sempre più concreto.
«Mio figlio è tornato a casa triste e umiliato, mi ha detto che si è sentito trattato da diverso». Faouzia Hassan è piena di rabbia. Vive a Novara con il marito: entrambi tunisini, lei casalinga, lui artigiano. Hanno tre figli: uno va all´università, l´altro al liceo, l´ultimo alle medie. «A Suhaib piace studiare - racconta la madre - ed era molto emozionato di andare in prima media». La famiglia decide di iscriverlo a una delle migliori scuole di Novara: la media statale Duca d´Aosta. Per arrivarci, Suhaib deve svegliarsi presto e prendere due autobus. Ma la fama dell´istituto ripaga il sacrificio. Gli Hassan optano per la classe di lingua francese. Tutto bene fino a lunedì mattina. «Abbiamo scoperto - sostiene Faouzia - che nelle prime due sezioni avevano messo più di 25 studenti, mentre nella I B solo 14». Ma non è tutto: «Di questi 14, ben 8 sono stranieri e 5 sono bocciati». Insomma una classe con figli di turchi, polacchi, marocchini e qualche ripetente. «Hanno ghettizzato i nostri figli - tuona Faouzia - discriminandoli apertamente. Oggi hanno solo 11 anni, ma quando saranno grandi ricorderanno con dolore questa umiliazione». Gli Hassan non si arrendono, però: «Vogliamo confrontarci con gli altri genitori e organizzare una qualche protesta». Faouzia ha anche contattato Osama Al Saghir, ex presidente dei giovani musulmani d´Italia e oggi membro della Consulta giovanile per il pluralismo religioso. «È un caso grave, ma non unico - afferma Osama - domani (oggi, ndr) spediremo una lettera al ministro della Pubblica Istruzione per denunciare la situazione di Novara».

Da parte sua, la professoressa Daniela Tiberio (responsabile intercultura del Duca d´Aosta) risponde: «Il nostro istituto ha sempre accolto con grande apertura i tanti studenti stranieri. Certo i problemi ci sono: qualche genitore italiano, per esempio, deve essere più tollerante verso la diversità».

Fonte: Repubblica


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MessaggioInviato: 13 set 2007, 17:34 
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Oggi un altro articolo su un altro caso, era sul sito di metropoli di oggi:

"Stranieri in classe? Non coi nostri figli"

PORDENONE - «I nostri figli tutti in una classe, gli stranieri nell'altra», titola il Gazzettino nella prima pagina pordenonese di mercoledì 12 settembre. Sarebbe stata questa la richiesta, accolta, di un gruppo di genitori italiani all'ex dirigente scolastico delle scuole medie “Centro storico” del capoluogo friulano. «Di fatto la situazione è molto più complicata, ma i media cercano il sensazionalismo, soprattutto quando si tratta di immigrati», spiega l'attuale dirigente. Teresa Tassan Viol è preside dal primo settembre ed eredita una situazione che, afferma, cercherà di alleggerire.

La questione è emersa durante l'estate. Da nove, le classi prime dovevano diventare otto seconde per decisione dell'Ufficio scolastico. La classe da sopprimere faceva tedesco, quindi gli studenti potevano essere ridistribuiti solo in una delle altre due classi di tedesco. Qui arriva la richiesta di alcuni genitori di mantenere compatto il gruppo dei figli, casualmente tutti italiani. Così gli stranieri sono finiti nell'altra classe: ora sono 9 sul totale di 23. «Questo naturalmente va contro le linee ministeriali che impongono la ricerca di una composizione equilibrata delle classi, evitando i ghetti e suggerendo anche una distribuzione disomogenea delle diverse etnie», afferma la dott.ssa Celio, dell'Ufficio scolastico regionale.

Tassan Viol non entra nel merito dell'operato del predecessore, ma osserva che alle medie del Centro Storico tutte le classi hanno una presenza elevata di stranieri. Un fenomeno recente, che si è presentato quasi all'improvviso con l'aumento della presenza di immigrati in città. Oggi su 520 iscritti 157 sono stranieri, circa il 30%. Ma ci sono classi che arrivano al 50%. «A Pordenone gli stranieri vivono in centro, mentre gli autoctoni si spostano in periferia. Così questa scuola, un tempo prestigiosa, ha affrontato l'ingresso massiccio di stranieri con disorientamento. Oggi è forte la necessità di ridefinirsi, trovare risposte efficaci. Il problema vero è l'insuccesso scolastico: molti stranieri sono stati bocciati diverse volte. La strada che dovremo seguire sarà quella di trovare percorsi personalizzati, per arginare l'esclusione», osserva la preside.

Tiziana Da Dalt, assistente sociale del Comune di Pordenone, ha in mente un laboratorio creativo per far diventare questa scuola in grossa crisi un esempio positivo in grado di includere. Afferma: «Inizieremo intanto introducendo il progetto Pass (Prima accoglienza stranieri a scuola), che abbiamo già sperimentato con successo alle elementari per tre anni. Si tratta di far seguire individualmente gli stranieri appena arrivati con ricongiungimento familiare da una figura che fa da ponte tra la scuola, la famiglia e la città».


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MessaggioInviato: 14 set 2007, 09:07 
G2 regolarizzato

Iscritto il: 31 ott 2006, 17:31
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quello che più mi stupisce è che in entrambi i casi - quello di Novara e quello di Pordenone - si parla di scuole rinomate per la qualità dell'istruzione garantita.
e allora, come è possibile che due fiori all'occhiello del sistema educativo italiano non abbiano le benchè minime nozioni di educazione interculturale?
per me è questo lo scandalo: una buona scuola è quella che riesce a formare i suoi allievi, qualunque sia il loro backgroound culturale, perchè riesce a sfruttare le potenzialità proprie di ogni individuo.
come al solito, il mio punto di vista utopico... :roll:


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MessaggioInviato: 15 set 2007, 05:24 
G2 con doppia cittadinanza
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Iscritto il: 10 giu 2007, 10:11
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mah... secondo me, per quanto riguarda il primo caso, ancora una volta hanno fatto di tutta l'erba un fascio e non si sono interessati all'argomento "straniero o nato qui?", nel senso che una classe e' con tanti stranieri, non la vedo una ghettizzazione perche' in questo contesto si puo' eseguire anche un piu' energico insegnamento dell'italiano, se invece gli alunni sono nati qui o son qui da quando hanno meno di 6 anni, allora quelli non hanno problemi linguistici...se invece parliamo di integrazione si possono fare programmi post scolastici... sbaglio?

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MessaggioInviato: 15 set 2007, 05:25 
G2 con doppia cittadinanza
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Iscritto il: 10 giu 2007, 10:11
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Località: Roma
invece per il secondo caso... le famiglie di mentalita' preistorica non dovrebbero nemmeno essere ascoltate dai presidi, e con questo ho detto tutto.

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