I protagonisti, diversissimi tra loro, sono accomunati dal medesimo fattore di vulnerabilità.
«Sì,
se avessero avuto la cittadinanza non avrebbero mai vissuto queste non belle vicende. Quando ci si ritrova di fronte al razzismo istituzionale, anche le storie meno “tragiche”, come può essere quella di Kindi, in realtà sono molto pesanti. Lei è arrivata in Italia da giovane, ha frequentato qui le scuole, tutti i suoi titoli di studio sono italiani. Poi, quando sta per iscriversi alla specialistica, si accorge di un ostacolo: senza cittadinanza, l’accesso le è negato. Una cosa gravissima».
http://www.corriereimmigrazione.it/ci/2013/02/10450/