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'spigolature estive' ... racconto di una famiglia adottiva
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Autore:  juana [ 18 set 2010, 15:02 ]
Oggetto del messaggio:  'spigolature estive' ... racconto di una famiglia adottiva

Vorrei riprendere delle righe scritte da alcuni genitori adottivi. Il breve testo non è firmato. Poiché è riportato su un documento pdf scaricabile da internet ( http://www.nova-adozioni.org/sites/defa ... denti_0910. ) mi prendo la libertà di copiarlo sul forum e di postare anche il link del sito.
Il sito è di NOVA nuovi orizzonti per vivere l’adozione, un ente morale che si occupa di accompagnare i genitori adottivi nel loro iter burocratico e di seguirli nella crescita della nuova famiglia. E altro che trovate sul sito... ( http://www.nova-adozioni.org/ )


SPIGOLATURE ESTIVE
E voi direte “ E che gli è preso ora a questa, col razzismo?”
Mi è preso che una domenica di luglio, un pezzo della nostra
famiglia allargata (noi e un’altra delle famiglie che hanno i fratelli
di Diones) ce ne stavamo a giocare a frisbee su un prato in
Emilia Romagna, in cima a un monte.
Accanto a noi si piazza una famigliola con un bimbo piccolissimo
e per un impeto esagerato da parte di uno dei nostri ragazzi, il
maledetto aggeggio rotante, anziché cadere nell’erba, finisce
dritto sulla tovaglia della famigliola.
Il padre si è (giustamente ) imbufalito ed ha fatto notare in
modo non proprio tranquillo che se un frisbee cade su un bimbo
di tre mesi gli fa male. Appurato ciò, gli è stato chiesto scusa,
prima di ragazzi e poi, visto che l’attacco d’ira non si calmava,
da noi genitori.
L’episodio era destinato a concludersi lì, quando è stata detta la
frase “..ma tornatene a casa tua” che non ci è piaciuta per
niente.
Vittorio ed io ci siamo affrettati a precisare (leggi: ci siamo
rivoltati come furie) dicendo che quella era casa sua, e che se a
loro non piaceva stare vicino a noi potevano benissimo spostarsi…
salvo che poi il tipo, in dialetto, pensando che noi non capissimo,
ha aggiunto “non bastano quelli che ci sono, li vanno
anche a prendere…” Sfortuna sua mio marito è “indigeno” ed è
nato a Pavia, quindi abbiamo capito benissimo quello che ha
detto.
Però siamo stati bravi. Abbiamo preferito dare una lezione di
civiltà ai nostri ragazzi, che peraltro avevano capito benissimo
tutto, e dire loro che “il raglio di un asino non arriva in paradiso”.
Ma col razzismo, se vogliamo essere realisti, dobbiamo farci
molto i conti .
http://www.nova-adozioni.org/sites/defa ... denti_0910.


Ho voluto trascrivere questo racconto perché credo che sia significativo per chiarire alcune questioni:
dapprima la situazione italiana e quindi la crisi identitaria che sta vivendo il bel paese. È abbastanza noto che l’Italia sta cambiando ormai da qualche decennio e solo ora se ne sta accorgendo. Da questo risveglio tardivo ne deriva l’aggressività che si sta vivendo in questi anni.
Quando penso a questa situazione penso ad un’Italia antropomorfa che si identifica con le parole di “il mio corpo che cambia” dei Litfiba.
Inoltre, penso a quanto la situazione dei bambini adottati internazionalmente si avvicini - quasi in maniera sovrapponibile - alla situazione dei bambini figli di immigrati. E in questo caso non penso solo all’aggressività a cui spesso devono assistere, ma anche alla personale identità sospesa tra due ‘mondi’ .

Autore:  Pipit [ 16 nov 2010, 14:21 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 'spigolature estive' ... racconto di una famiglia adottiva

Razzismo o profonda ignoranza? O magari le due cose sono la stessa cosa..
Probabilmente quel cretino della storia che hai riportato ce l'ha pure con i terroni o con quelli di Venezia...

Il razzismo che mi spaventa di più è quello delle persone che ignoranti non sono.

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