Forum della Rete G2 – Seconde Generazioni

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 02 apr 2008, 10:20 
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La rete G2 - Seconde Generazioni ha insistito presso il ministero dell'interno per allargare il motivo familiare per i figli di immigrati cresciuti in Italia dopo i 18 anni. Il 28 marzo è stata emananta una direttiva ministeriale che riconosce tale principio. E' un passo positivo ma restano dubbi sul testo (per quali seconde generazioni varrà e se varrà per più rinnovi) e quindi sull'applicazione della circolare in sè. Resta chiaro allo stesso tempo che la rete G2 continua a premere comunque e soprattutto per modifiche più sostanziali che rendano le seconde generazioni veramente degli eguali nei diritti rispetto ai loro coetanei, figli di italiani, cosa che è possibile solo con una riforma della legge sulla cittadinanza italiana.

Domenica 6 aprile uscirà su Metropoli di Repubblica un commento di uno dei portavoce della rete G2 che riporta la nota positiva sul principio familiare dopo i 18 anni ma che riporta anche i dubbi della rete G2 sui punti non chiari della direttiva.

Intanto segnaliamo a seguire una mail dell'esperto Sergio Briguglio (che aveva contribuito al testo della riforma Amato-Ferrero, ormai arenata, riforma che doveva rendere la legge quadro sull'immigrazione meno restrittiva). Briguglio segnala anche il testo completo della direttiva e da un suo parere, esprimendo soddisfazione ma anche qualche dubbio.

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Cari amici,
alla pagina http://www.stranieriinitalia.it/brigugl ... 008-2.html del mio sito troverete una circolare del Ministro dell'interno che risolve positivamente alcune questioni relative


a) al rilascio del permesso per motivi familiari al compimento dei 14 anni;


b) alla conversione del permesso per i minori non accompagnati affidati o sottoposti a tutela al compimento dei 18 anni;


c) alla possibilita' di rinnovare il permesso per motivi familiari anche dopo il compimento dei 18 anni per i figli che restino a carico del genitore.




Complessivamente si tratta di un ottimo provvedimento.


Resta qualche perplessita' in merito all'interpretazione dei suoi contenuti con riferimento ai due punti seguenti:




1) Conversione del permesso per il minore affidato de facto.


La sentenza della Corte Costituzionale n. 198/2003 recita, con riferimento alla disposizione di cui all'art. 32, co. 1 D. Lgs. 286/1998 (il grassetto e' mio)


"Questa disposizione viene pacificamente interpretata, secondo quanto riconosce anche l'organo remittente, come relativa ad ogni tipo di affidamento previsto dalla legge 4 maggio 1983, n. 184, e cioè sia all'affidamento "amministrativo" di cui al primo comma dell'art. 4, che all'affidamento "giudiziario" di cui al secondo comma dello stesso articolo 4, sia anche all'affidamento di fatto, di cui all'art. 9 della medesima legge.".


Il testo della circolare sembra trascurare le situazioni di affidamento di fatto (a familiari entro il IV grado) del minore, dato che si fa riferimento solo a provvedimenti formali di affidamento.




2) Rinnovo del permesso per motivi familiari dopo i 18 anni.


La circolare sembra consentire solo UN rinnovo, al compimento dei 18 anni, per motivi familiari (fino alla successiva scadenza del permesso per motivi familiari del genitore). Sembra cosi' esclusa la possibilita' di ulteriori rinnovi per motivo familiare, anche nelle situazioni in cui la condizione di figlio a carico permanga.




E' auspicabile che intervengano, su questi punti, ulteriori chiarimenti del Ministero dell'interno.


Cordiali saluti
sergio briguglio


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MessaggioInviato: 02 apr 2008, 11:17 
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Iscritto il: 07 ott 2006, 12:07
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Finalmente, era l'ora. Le Questure in questi mesi hanno rovinato un sacco di gente però, questo bisogna dirlo, anzi , urlaro. Moltissime persone hanno dovuto fare ricorso ai Tar (spesa minima 800/1000 euro) e chi non aveva le possibilità economiche per farlo è stato espulso...diciamo tutte queste cose perchè è importante che il legislatore capisca che si debba intervenire subito.


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MessaggioInviato: 02 apr 2008, 21:38 
G2 con doppia cittadinanza
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Iscritto il: 10 giu 2007, 10:11
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Hey Clando, son con te, ma ti sembra che i legislatori non lo sanno gia'? sai com'e' all'italiana: "meglio a te che a me". speriamo bene

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MessaggioInviato: 08 apr 2008, 14:51 
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Da Metropoli di Repubblica del 6 aprile 2008

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La Rete G2: "E' un aiuto per i nostri fratelli più piccoli"

"Se non c'è il giusto riconoscimento della cittadinanza italiana per tutti i figli di immigrati cresciuti in Italia almeno che venga stabilito chiaramente il principio del permesso per motivo familiare dopo i 18 anni" dice Mohamed Tailmoun, portavoce della rete G2. G2 è un'organizzazione nazionale di seconde generazioni che più volte aveva incontrato il ministro Giuliano Amato e la sottosegretaria Marcella Lucidi per ribadire la necessità di trovare soluzioni per i ragazzi figli di stranieri, nati o cresciuti in Italia. Soluzioni che, per la rete di figli di immigrati, avrebbero dovuto prevedere "innanzitutto una modifica della legge sulla cittadinanza italiana perché fosse più aperta. Visto che è l'unico canale esistente -- spiega Tailmoun -- che ci rende veramente uguali nei diritti rispetto ai nostri coetanei, figli di italiani, con l'accesso al voto, alla libertà di movimento, ai concorsi pubblici ed altro. Ma nell'attuale panorama, dove le grandi riforme legislative si sono totalmente bloccate -- compresa la cittadinanza -- , questa direttiva diventa un passo avanti che può dare una mano ai nostri fratelli e sorelle più piccoli". Anche se restano due dubbi principali: "Innazitutto -- dice Tailmoun -- non si capisce se sarà possibile un solo rinnovo una volta maggiorenni. E poi non ci è chiaro se è stata recepita o no la versione più allargata che avevamo chiesto, e che doveva comprendere anche chi ha già compiuto 18 anni e vive ancora con la famiglia d'origine. Quei ragazzi cioè che sono già stati costretti alla scelta tra il permesso per studio e quello per lavoro, due documenti che durano poco e sono difficili da mantenere per chi è ancora così giovane. Per questo alcuni di loro, anche nati in Italia, rischiano di finire clandestini: sono situazioni che abbiamo già visto accadere". (paula baudet vivanco) (6 aprile 2008)


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MessaggioInviato: 12 apr 2008, 08:55 
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Il Sottosegretario di Stato dell'Interno, On. Avv. Marcella Lucidi ha inviato all'indirizzo di G2 copia della circolare a cui si riferisce questo messaggio del ForumG2.
Condividiamo con tutti voi il testo della lettera d'accompagnamento.

Cita:
Vi invio, in allegato, il testo di una circolare, firmata dal Ministro il 28 marzo u.sc., che interessa i minori stranieri presenti sul nostro territorio.

Si è inteso risolvere così alcune criticità da Voi segnalate, nella speranza che in tal modo risulti favorita l'inclusione sociale dei giovani immigrati.

Cordiali saluti
On.le Marcella Lucidi


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MessaggioInviato: 12 apr 2008, 09:09 
Sergente di ferro
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Cita:
Si è inteso risolvere così alcune criticità da Voi segnalate, nella speranza che in tal modo risulti favorita l'inclusione sociale dei giovani immigrati.


:? leggendo l'inizio di questa frase mi sono sentita così orgogliosa...
:shock: ma il "giovani immigrati" m'ha 'cciso!


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MessaggioInviato: 28 mag 2010, 23:50 
Sergente di ferro
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Queste sono un pò di informazioni sull'applicazione della direttva che potrebbero tornare utili a qualcuno... (la fonte è un coordinatore del Csi)


Cita:
Nel Csi abbiamo seguito diversi casi nell'applicazione della direttiva.Per cui questo aspetto è assolutamante assodato. Ci sono problemi, non inerenti alla norma, ma alla prassi sul rilascio di Pds per motivi familiari oltre i 21 anni per la Questura di Roma. La prassi come già accennavo è sempre altro dalla legge. Per i figli dei cittadini comunitari (dlgs 30/2007) art 2. e art.3) è previsto la presa in carico fino ai 21 anni (art2) ma vedendo l'art.3 qualsiasi familiare a carico nel paese di origine vi è un estensione oltre i 21 anni anche perché il codice civile citato nella direttiva del Min. degli interni specifica che il genitore è obbligato al mantenimento e al sostegno dei figli anche dopo i 18 anni. Non esiste una circolare che parla di questo come sempre le Questure fanno un pò come gli pare, ma se si presentasse un ricorso per un diniego di una presa i carico oltre i 21 anni si vincerebbe sicuramente.


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