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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 08 mar 2011, 12:31 
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21 febbraio 2011- La lingua italiana fattore portante dell’identità nazionale

Si è svolto al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l'incontro su "La lingua italiana fattore portante dell'identità nazionale", nell'ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

L'evento, promosso dalla Presidenza della Repubblica con la collaborazione dell'Accademia dei Lincei, dell'Accademia della Crusca, dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana e della Società Dante Alighieri, è stato aperto dal saluto del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta. È stato, quindi, proiettato un filmato realizzato da Giovanni Minoli con i materiali d'archivio della Rai, a cui ha fatto seguito l'intervento del Presidente del Comitato dei Garanti del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, Giuliano Amato sul tema "La lingua italiana e l'unità nazionale".

Successivamente sono intervenuti Tullio De Mauro su "L'Italia linguistica dall'Unità all'età della Repubblica", Vittorio Sermonti su "La voce di Dante", Luca Serianni su "La lingua italiana nel mondo", Carlo Ossola su "I libri che hanno fatto gli italiani", Nicoletta Maraschio su "Passato, presente e futuro della lingua nazionale" e Umberto Eco su "L'italiano del futuro". Il Presidente Napolitano ha pronunciato l'ultimo intervento.

Le riflessioni sul rapporto tra la lingua italiana e l'identità della nazione sono stati intervallate da letture di brani letterari che hanno segnato l'evoluzione della lingua nazionale da parte di Fabrizio Gifuni, Umberto Orsini, Ottavia Piccolo, Toni Servillo e Pamela Villoresi. Un brano musicale è stato interpretato da Roberto Abbondanza (baritono) e da Federico Amendola (pianoforte).


Fonte: http://www.quirinale.it/qrnw/statico/ev ... t_home.htm

Audio integrale dell'evento: http://www.radioradicale.it/scheda/3218 ... -nazionale

Estratto dell'intervento di Nicoletta Maraschio ( Presidente dell'Accademia della Crusca): "Passato, presente e futuro della lingua nazionale"
Cita:
Nel 2011 la nostra lingua è la lingua di milioni di migranti che sono venuti a lavorare in Italia , i cui figli, in molti casi, sono nati qui. Questi giovani hanno almeno due lingue: la loro,
cioè quella della loro famiglia, e l’italiano.. E saranno dunque anche loro, insieme a noi, a portare il loro e nostro italiano nel mondo, come le tante comunità di nostri emigrati hanno fatto in passato, portando nel Paese d’arrivo l’italiano o un dialetto d’Italia. Si pensi, solo per fare un esempio, al veneto, portato in Brasile dagli oltre 60.000 italiani emigrati nella regione del Rio Grande do Sul, a cominciare dal 1875.

Fonte e testo completo: http://www.quirinale.it/qrnw/statico/ev ... aschio.pdf


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MessaggioInviato: 30 gen 2012, 21:00 
Clandestino

Iscritto il: 30 gen 2012, 19:42
Messaggi: 6
Non capisco questa ansia da nazionalita.
Non capisco gli italiani che ne parlano e capisco ancora meno gli stranieri che la pretendono.
La nazionalita è qualcosa che si ha dentro.non è una questione di comodo.
Non si è italiani perche si nasce in Italia,quello che conta sono i genitori.
I figli di stranieri nati in Italia,hanno la nazionalita dei loro genitori,poi realmente non capisco,ognuno deve avere un certo orgoglio interiore di appartenenza,io fossi nato in Australia o non so dove avrei sempre voluto è amato la cittadinanza dei miei genitori e dei miei avi,perche poi alla fine sono la somma dei miei genitori e dei miei avi.
Credo che gli stranieri vogliono la nazionalita solo per una questione di comodo, probabilmente perche in genere provengono da paesi poveri e quindi fa comodo essere italiani o europei.
Una coppia americana che viene in Italia per lavoro e mette al mondo un figlio in Italia non si sogna di dargli la cittadinanza italiana, invece qualcuno dall'africa o dall'Asia ha questo interesse.
Stranieri abbiate l'orgoglio del vostro sangue. Non siete italiani.


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MessaggioInviato: 31 gen 2012, 10:46 
G2 Integrato

Iscritto il: 30 nov 2009, 15:43
Messaggi: 648
@Neuealt: stai confondendo tra cittadinanza e nazionalità. La cittadinanza è l’appartenenza giuridica ad uno stato, la nazionalità riguarda anche la cultura. I figli di cittadini stranieri nati in Italia o arrivati da piccoli, sono italiani per nazionalità (ne assorbono la cultura, nascendo/crescendo/vivendo in Italia), non lo sono per cittadinanza, perchè la legge 91/1992 (confondendo anch’essa nazionalità con cittadinanza) escluda il riconoscimento della cittadinanza a chi non abbia “avi” italiani.


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