Figli di stranieri o figli di nessuno?

Un libro pubblicato recentemente è dedicato alle G2, sono interventi di esperti, rappresentanti delle istituzioni, operatori del settore. Se ne parla su Migra News :

«I giovani della seconda generazione "hanno bisogno di essere riconosciuti per quelli che sono e considerati come agenti positivi di cultura e civiltà". Lo pensa Beniamino Rossi, mente creativa del Mim (Meeting internazionale migrazioni), appuntamento che si svolge ogni anno a Loreto, fin dal 1997, e che si interroga sui cambiamenti della società italiana dovuti all’immigrazione. Al centro dell’interesse del Meeting, organizzato dai missionari e laici Scalabriniani, anche le nuove generazioni in un’ottica continentale. Figli di stranieri o figli di nessuno? Minori immigrati protagonisti dell’Europa di oggi e di domani: titolo dell’ottavo e ultimo incontro di Loreto (luglio 2005) ed ora diventato anche titolo degli Atti del Mim, pubblicati recentemente. […] Ma resta aperta una domanda: i diretti interessati, a cominciare dalle seconde generazioni "italiane", si ritroveranno nelle analisi, rappresentazioni e proposte del Mim?»

 Innazitutto più che figli di stranieri o figli di nessuno direi: dobbiamo considerarci figli di tutti. Facciamo parte della società, siamo il risultato di una società composta da tutti. Non dobbiamo pensarci come un mondo a parte perché sennò rischiamo che continuino a considerarci sempre e solamente a parte, a cominciare dai diritti. Siamo tutti responsabili di quello che avviene ai bambini, poi adolescenti, che vivono in Italia. Il discorso non deve cambiare se si tratta di seconde generazioni. Siamo il presente e futuro dell’intera società , non solo delle nostre famiglie naturali.