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Cittadinanza: a Firenze nove mesi di attesa solo per presentare l’istanza

La Prefettura del capoluogo toscano lamenta carenza di personale e un incremento delle domande: così per prendere un appuntamento bisogna aspettare almeno fino a giugno 2015. “L’attesa? E’ anche nell’interesse di chi presenta la richiesta” dice una dirigente. Il racconto a G2 Parlamenta di Maria Anna Abbondanza, legale di Pontedera (Pi)

Giugno 2015, nove mesi. Tanto, al momento, è l’attesa minima necessaria per presentare la domanda di concessione della cittadinanza italiana a Firenze, dove la situazione si conferma estremamente critica. Già alcuni mesi fa, infatti, un cittadino di origine indiana aveva denunciato, attraverso l’Aduc, gli incredibili tempi di attesa nella Prefettura del capoluogo toscano. Ora arriva una nuova conferma e riusciamo anche a capirne qualcosa in più, grazie al racconto della dottoressa Maria Anna Abbondanza, avvocata specializzata in tutela dei diritti fondamentali e socia Asgi, che delinea a G2 Parlamenta un quadro ben preciso della situazione: “Ho parlato con una dirigente della Prefettura, mi ha detto che c’è stato un forte incremento delle richieste e che le risorse umane sono poche. Dunque, in accordo con il Prefetto, hanno deciso di non prendere più appuntamenti fino a giugno 2015”, spiega l’avvocata. Parlando di nove mesi, in realtà, pecchiamo di ottimismo perché l’attesa rischia di essere molto più lunga: bisognerà, infatti, essere pronti e fortunati per riuscire ad avere “udienza” in Prefettura non appena verrà data nuovamente la possibilità di prendere un appuntamento. E non è tutto perché “la dirigente – racconta l’avv.ta Abbondanza – mi ha spiegato che i tempi di attesa sono dovuti soprattutto al meticoloso lavoro di esame delle istanze, che si compie anche nell’interesse di chi presenta la domanda di cittadinanza perché, laddove fosse inoltrata al Ministero dell’Interno incompleta in qualche sua parte, il Viminale potrebbe bocciare la richiesta”. Quindi, sostanzialmente, l’attesa di nove mesi, prima di provare ad ottenere un appuntamento, sarebbe anche nell’interesse di colui che richiede la cittadinanza, che invece, in questa vicenda, ha tutto da perdere: “I documenti, che vengono ottenuti dal proprio paese di origine con grande fatica di tempo e impiego di risorse economiche, durano sei mesi, dopodiché bisogna riprodurli nuovamente”, spiega l’avv.ta Abbondanza. E’ a questo punto, dunque, che la Prefettura “viene incontro” a chi presenta la domanda con una soluzione che lascia quanto meno perplessi: “La dirigente – rivela il legale – ha detto che, vista la situazione, ci sarà tolleranza verso chi ha presentato documenti che non sono scaduti da troppo tempo”. Questo rende tutto assolutamente soggettivo: di che tempi stiamo parlando, da cosa dipenderà questa “tolleranza”? La situazione è talmente incredibile che Maria Anna Abbondanza fatica anche a farsi credere dai suoi assistiti: “Devo andare su internet e far vedere loro la situazione, perché altrimenti sembra che siamo noi a non avere voglia di andare in Prefettura”. Potete, infatti, constatare anche voi quale sia la situazione sul sito della Prefettura di Firenze (http://www.prefettura.fi.it/appuntamenti/): da oggi fino a giugno 2015 è tutto un insieme di caselle rosse (appuntamenti non disponibili) e grigie (sportello chiuso). Di verde (che definirlo speranza in questo caso sarebbe quanto mai indicato), ovvero appuntamenti disponibili, neanche l’ombra. Perché poi è quella l’unica speranza: che qualcuno non solo abbia rinunciato, ma lo abbia anche comunicato per tempo alla Prefettura, in modo da liberare una casella magica. Un po’ come provare a prenotare una radiografia e trovare posto il giorno dopo, in un ospedale che si ritiene all’altezza o vicino casa: le possibilità rasentano lo zero. Cosa fare dunque? “Gli strumenti per opporsi sono dispendiosi – ammette la dottoressa Abbondanza – ci si può avvalere di un legale e valutare la strategia giudiziaria, ma si tratta di un costo difficilmente sopportabile per chi magari fa già molti sacrifici, soprattutto perché dovrebbe trattarsi di un diritto acquisito”.La tempistica della Prefettura di Firenze rappresenta dunque un caso, se non unico, comunque molto raro all’interno del panorama nazionale, tanto che la sezione locale dell’Asgi valuterà in tempi brevi quali azioni intraprendere per far fronte alla situazione. La scorsa settimana il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, intervenendo al question time alla Camera, sui ritardi nell’iter di concessione della cittadinanza, ha annunciato l’invio, a ottobre, di trenta persone destinate agli uffici centrali, proprio per velocizzare l’esame di questo tipo di istanze. Ci permettiamo di consigliare al titolare del Viminale di inviare personale anche a Firenze.

Isaac Tesfaye – G2 Parlamenta

https://www.facebook.com/ReteG2?ref=hl

Damiano Tommasi a G2 Parlamenta: “Chiederemo alla Federcalcio di introdurre lo ius soli sportivo”

Chi è nato in Italia è italiano, in questo senso anche la Federazione deve fare un salto culturale in avanti. Ci proveremo, anche se sarà difficile” afferma il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, che però a G2 Parlamenta ricorda l’equiparazione tra italiani e stranieri, decisa lo scorso anno, nell’ambito del vincolo sportivo: “Quando fa comodo il modo di parificare le situazioni si trova“. Poi bacchetta la Figc sulla lotta al razzismo: “Siamo ancora fermi a trovare un simbolo, uno slogan. Serve invece una volontà reale nel combattere le discriminazioni. Bisogna essere gelosi del proprio sport, ma qui sembra che si sia gelosi solo del business“.

Roma – 19 settembre 2014 – “In attesa di novità dal Parlamento sul tema della riforma della legge sulla cittadinanza, chiederemo alla Federcalcio l’introduzione dello ius soli sportivo. E’ un discorso che va approfondito, ma penso che a livello di norme federali sia fattibile. Aiuterebbe l’integrazione, potrebbe essere un elemento in grado di far fare un salto di qualità al calcio italiano“. Così il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Damiano Tommasi, intervistato da G2 Parlamenta, l’iniziativa di Rete G2 nata per raccontare il dibattito sulla cittadinanza.

Lo ius soli sportivo (già introdotto da altre Federazioni, come la Fidal, la Federpugilato e la Federazione Hockey) permetterebbe ai giocatori nati in Italia da genitori di origine straniera di non essere più soggetti ad alcuna discriminazione né a livello burocratico (nella presentazione dei documenti, ad esempio) né tanto meno ai fini dell’impiego nei vari campionati. Non sarebbe ovviamente possibile la convocazione in Nazionale, tema su cui è invece necessario aspettare novità dal Parlamento. “Nell’ultimo Consiglio Federale – spiega Tommasi – abbiamo discusso di quali provvedimenti introdurre per incentivare l’utilizzo dei calciatori italiani nei settori giovanili in funzione della Nazionale. Credo che considerare sportivamente italiano chi è nato in Italia da genitori stranieri, e non ha ancora la cittadinanza, possa agevolare anche in questo senso. Significa motivare a fare sport un atleta, che poi sarà sicuramente incentivato a scegliere la nostra Nazionale, una volta che avrà acquisito il passaporto italiano. Questa idea – dice il presidente dell’Aic – deve essere vista nell’ottica di un salto culturale, chi è nato in Italia è italiano e la Federcalcio in questo senso deve fare un passo avanti“.

Lo ius soli era nel programma dei due candidati alla presidenza federale, Tavecchio e Albertini – ricorda Tommasi –  ma non so a cosa ci si riferisse in particolare, se si aspetta solo una legge da parte del Parlamento oppure si vogliono portare avanti delle proprie iniziative. Il calcio, quando vuole, infatti i suoi provvedimenti li approva“. E in questo senso Tommasi ricorda il caso del vincolo sportivo in ambito dilettantistico: “Dai 14 ai 16 anni i giocatori firmano un tesseramento che può vincolare alla società fino all’età di 25 anni. Una cosa che combattiamo fortemente. Per i giocatori con cittadinanza non italiana vigeva invece un regolamento diverso, ovvero li si vincolava stagione per stagione. Lo scorso anno, invece, si è deciso di equiparare il tesseramento degli stranieri a quello degli italiani. Dunque, per ciò che si vuole, il modo di parificare le due situazioni si trova“.

Noi proveremo a far passare lo ius soli sportivo, ma sarà difficile è però il pensiero di Damiano Tommasi, che parla anche della lotta al razzismo e della nomina di Fiona May, scelta da Carlo Tavecchio come capo della Commissione antirazzismo della nuova Figc: “Ci sono gesti simbolici che devono essere accompagnati dalla concretezza. Siamo ancora fermi a trovare un simbolo, una campagna, a cercare uno slogan. Bisogna invece avere la volontà reale di combattere il razzismo. Il problema – afferma Tommasi a G2 Parlamenta – è quello che sta alla base delle proprie decisioni. La scelta è combattere il razzismo oppure si vogliono limitare i danni? Personalmente ritengo che dovremmo essere più gelosi delle nostre passioni e del nostro sport e difenderlo meglio. L’aria che tira è che si è gelosi del business più che del resto. Tutto viene visto nell’ottica nei ricavi. Non bisogna aderire ad una campagna di lotta alla discriminazione perché se non lo fai dai una pessima impressione, ma perché ci si crede veramente. Purtroppo, temo invece che sia proprio questa la ratio che spesso sta base di certe scelte“.

Isaac Tesfaye – G2 Parlamenta

Cittadinanza, Chaouki a G2 Parlamenta: “I lavori della Commissione riprenderanno a settembre”

Il deputato del Pd: “Stiamo spingendo tutti i giorni per una riforma veloce. Non è solo l’impegno del Parlamento, ma anche del Presidente del Consiglio”. Poi un apprezzamento per l’iniziativa G2 Parlamenta: “Bene mantenere il fiato sul collo sui lavori parlamentari

Subito dopo l’estate riprenderanno le audizioni per la riforma della legge sulla cittadinanza in Commissione Affari Costituzionali alla Camera. Lo ha anticipato il deputato del Pd Khalid Chaouki parlando a G2 Parlamenta, iniziativa di Rete G2 nata con il sostegno di Open Society Foundations per raccontare il dibattito attorno alla cittadinanza e dare voce alle seconde generazioni italiane. “Noi tutti i giorni stiamo spingendo per una riforma veloce – afferma Chaouki – e l’impegno che ha preso il presidente della I Commissione è che immediatamente dopo l’estate, i primi di settembre, faremo finamente le audizioni con le associazioni che si sono occupate di questo tema a partire dalla Rete G2 – Seconde Generazioni, per poi procedere immediatamente al varo di una riforma il piu possibile condivisa. Questo – ha aggiunto Chaouki a G2 Parlamenta – è l’impegno non solo del Parlamento, ma anche del Presidente del Consiglio, che su questo tema è stato molto esplicito. Lo dobbiamo a noi stessi e all’Italia, per rendere questo paese al passo con i tempi“. Infine Chaouki ha espresso apprezzamento per la realizzazione di G2 Parlamenta: “E’ un’ottima iniziativa che da una parte aggiorna chi questo tema lo vive da vicino, ma soprattutto mantiene il fiato sul collo sui lavori del Parlamento“.

G2 Parlamenta – Rete G2 Seconde Generazioni

Caso Tavecchio, Oshadogan a G2 Parlamenta: “Mostrato il lato peggiore dell’Italia”

“La prima reazione è stata di incredulità. Dispiace perché non si perde mai occasione per mostrare i lati peggiori dell’Italia, accadono cose che ci fanno sempre segnalare in modo negativo”. Commenta così le frasi shock di Carlo Tavecchio, Joseph Dayo Oshadogan, raggiunto in Polonia da G2 Parlamenta, il progetto  realizzato su Facebook da Rete G2 con il sostegno di Open Society Foundations per raccontare il dibattito attorno alla cittadinanza e dare voce alle seconde generazioni italiane.  

Nato a Genova da padre nigeriano e madre italiana, Oshadogan è stato il primo giocatore nero a indossare la maglia della Nazionale Under 21, il 3 ottobre 1996 in Moldavia, e il terzo a esordire il Serie A nell’ottobre del 1999. “Dopo tanti anni vissuti in prima persona da calciatore, e poi anche in un altro ruolo, sembra sempre che le cose non cambino – racconta Oshadogan a G2 Parlamenta – si parla dell’importanza di educare i ragazzi, ma sono venti anni che ne sento parlare ed escono sempre situazioni del genere. Quello che non ti aspetti – continua – è che certe affermazioni vengano dalle istituzioni. E’ impensabile che una persona che mira alla presidenza della Federcalcio possa dire una cosa del genere, uno rimane basito e incredulo. Sicuramente il concetto che voleva esprimere Tavecchio era un altro – spiega l’ex calciatore  – voleva dire che in Inghilterra ai giocatori stranieri si richiedono determinati requisiti, ma se ne è uscito con una frase che va oltre il calcio. Se parli di banane nel 2014 significa che è un punto di vista insito nella persona”.

La frase di Tavecchio ha colpito anche le seconde generazioni italiane. “Ormai ci sono ragazzi etnicamente diversi che sono italiani a tutti gli effetti – dice Oshadogan – ragazzi che nei paesi di origine non ci sono mai stati. Noi dobbiamo guardare all’esempio che arriva da Olanda, Francia e Germania”.

Dopo la frase di Carlo Tavecchio solo pochi club hanno tolto l’appoggio al loro candidato: “Adesso si è creata una situazione per cui uno si deve schierare – afferma Oshadogan a G2 Parlamenta – noi in Italia abbiamo dirigenti come Albertini, personaggi come Baggio, Cannavaro e Del Piero, gente nuova, persone valide che si sono già distinte sul campo nella loro carriera. Una generazione che può cambiare il calcio in Italia è già pronta. Il tempo delle volontà è finito”.

G2 Parlamenta – Rete G2 Seconde Generazioni

Cittadinanza. Fino alla riforma della legge, alla Camera le storie delle seconde generazioni

Le storie delle seconde generazioni tornano alla Camera.
Un gruppo di deputati di diversi schieramenti, con a capo l’On.Cècile Kyenge, ogni giorno parlerà di un ragazzo o una ragazza ancora senza cittadinanza, fino a che in Aula non si discuterà la nuova legge sulla cittadinanza.
La prima storia raccontata è quella della nostra Samira.

Cécile Kyenge Kashetu

Cittadinanza: abbiamo iniziato con la storia di Samira. Lei non c’è più, ma la sua storia ci deve far riflettere!
La storia di Samira è stata letta dalla deputata Fucsia Nissoli Fitzgerald eletta nella circoscrizione AMERICA SETTENTRIONALE E CENTRALE – Gruppo Per L’ Italia

Questa è la storia di Samira , attivista della Rete G2 Seconde Generazioni, nata a Roma nel 1980 da madre filippina e padre egiziano, al compimento dei 18 anni non fece richiesta della cittadinanza italiana. Non fece domanda, perché si sentiva italiana dalla nascita. Così Samira denunciava la sua situazione nel 2007: “Ho una laurea come assistente sociale e lavoro per uno sportello informativo sull’handicap del Comune di Roma. Dopo un contratto a tempo determinato me ne hanno fatto uno a progetto mentre tutte le mie colleghe hanno avuto un contratto a tempo determinato, più lungo e che da più tutele rispetto a me. E questo non per mie incapacità professionali ma perché non ho ottenuto il passaporto italiano e le leggi sono poco chiare. A 18 anni non avevo fatto domanda per diventare cittadina italiana. Nessuno me lo aveva detto. Così ora, nonostante la mia laurea, il Comune non mi assume perché sono una cittadina filippina. Io sono nata qui e sono sempre vissuta qui. Mi considero italiana eppure devo accontentarmi di meno soldi e garanzie e fare causa al Comune per discriminazione”.
Samira è morta il 20 febbraio del 2010 sempre a Roma a soli 29 anni, prima che il giudice decidesse sul suo caso. Il problema di Samira Mangoud, come di molte seconde generazioni, è quello di non sapere di dover richiedere la cittadinanza italiana tra i 18 e i 19 anni , come previsto dalla legge per l’acquisizione della cittadinanza italiana per i figli di immigrati extracomunitari. Di conseguenza, Samira è rimasta cittadina straniera in un paese a lei non affatto estraneo, visto che era l’unico dove avesse mai vissuto.

Samira

Comunicato della segreteria dell’On Kyenge:
“L’Italia conta circa un milione di giovani nati e/o cresciuti qui. Per la legge
restano stranieri, anche se non lo sono. Sono bambini e bambine, ragazzi e
ragazze che nascono e crescono nel nostro Paese o che arrivano qui da piccoli.
Considerano l’Italia la loro casa, la loro Nazione, ma questa Nazione non li
considera suoi cittadini. E loro non hanno un’altra patria. Pertanto, abbiamo
deciso di costituire un gruppo di deputati, aperto a tutti gli schieramenti, per
dare voce in Parlamento ai nuovi italiani. Questa voce verrà portata anche fuori dall’Aula grazie all’azione congiunta con la società civile (coinvolgeremo anche tutti gli organi, le Istituzioni, gli Enti che si occupano di minorenni e adolescenti, fra questi ricordo: il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, l’Unicef, Save the children, la Rete G2 – Seconde Generazionie le associazioni dentro e fuori la campagna L’ITALIA SONO ANCH’IO).
Cari colleghi, finché in questa stessa aula non discuteremo lanuova legge sulla cittadinanza, i firmatari di questa iniziativa racconteranno ogni giorno la storia di un ragazzo o di una ragazza ancora senza cittadinanza: storie di speranze, dolori, peripezie burocratiche, disillusioni, storie di tutti i giorni, fatte anche di successi in salita ma successi, ancora più veri e specchio della loro voglia di essere italiani.
L’Aula della Camera è il cuore del Parlamento. Qui tutti noi cerchiamo di portare lavoce degli italiani. A volte in maniera alta, a volte meno. Ma è il motivo per cui noisiamo in Parlamento: per dare voce anche a chi non ha votato o non può votare, achi di voce ne ha di meno e non può farsi sentire.
Crediamo che a tutti sia capitato di sentire da fuori le voci di giovani che
giocano dentro una scuola. C’è qualcuno in grado di stabilire chi di loro è figlio di immigrati o di italiani? Quelle che sentiamo in realtà sono soltanto le voci dell’infanzia e dell’adolescenza.
Chi di noi può trovare delle differenze ascoltando le voci della speranza?
Sono giovani che alla fine pensano e sognano in italiano, fanno il tifo per le stesse squadre, parlano con lo stesso accento dei nostri figli. Dalle Alpi a Lampedusa hanno affetti, amici, interessi e istruzione. Si incontrano tutti a scuola e proprio dalla scuola inizia il loro percorso di crescita.
C’è qualcosa di surreale e di profondamente ingiusto in tutto questo. Ed è tempo di porvi rimedio con un accorto, quanto urgente, intervento legislativo. Molti italiani restano stupiti quando scoprono che i compagni di classe dei loro figli non sono “italiani”.
Anche in Parlamento si è ampliato il numero di parlamentari – di tutte le
provenienze politiche – che pensa che sia arrivato il momento di cambiare.
Il diritto di cittadinanza è un tema su cui si ragiona già da tempo ed esistono
ormai molti progetti di legge che possono aiutare l’Italia ad entrare in una nuova fase dell’integrazione. Ma il tempo per discutere la riforma della cittadinanza continua a slittare. Continua ad essere un’occasione perduta per il nostro Paese. La nuova legge sulla cittadinanzaè una necessità perché l’Italia è già cambiata, perché i nostri giovani hanno già compreso l’importanza e il valore dell’integrazione. ”

HANNO FINORA ADERITO ALL’INIZIATIVA:

On. CécileKashetu Kyenge – PARTITO DEMOCRATICO
On. Paolo Beni – PARTITO DEMOCRATICO
On. Mario Marazziti – PER L’ITALIA
On. Fucsia Fitzgerald Nissoli – PER L’ITALIA
On. Giulio Marcon – SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ
On. Pia Elda Locatelli – MISTO
On. Adriana Galgano – SCELTA CIVICA PER L’ITALIA
On. Renata Polverini – FORZA ITALIA
On. Angelo Antonio D’agostino – SCELTA CIVICA PER L’ITALIA
On. Annalisa Pannarale – SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ
On. Assunta Tartaglione- PARTITOT DEMOCRATICO
On Chiara Scuvera – PARTITO DEMOCRATICO
On. Davide Mattiello – PARTITO DEMOCRATICO
On. Diego Crivellari – PARTITO DEMOCRATICO
On. Ernesto Carbone- PARTITO DEMOCRATICO
On. Fabio Porta – PARTITO DEMOCRATICO
On. Franco Bruno – MISTO – MAIE – API
On. Giorgio Zanin – PARTITO DEMOCRATICO
On. Giuseppe Guerini – PARTITO DEMOCRATICO
On. Giuditta Pini – PARTITO DEMOCRATICO
On. Giuseppe Zappulla – PARTITO DEMOCRATICO
On. Liliana Ventricelli – PARTITO DEMOCRATICO
On. Massimo Bray – PARTITO DEMOCRATICO
On. Michele Nicoletti – PARTITO DEMOCRATICO
On. Milena Santerini – PER L’ITALIA
On. Nicola Fratoianni – SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ
On. Roberto Rampi – PARTITO DEMOCRATICO
On. Sandra Zampa – PARTITO DEMOCRATICO
On. Serena Pellegrino – SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ
On. Valentina Vezzali – SCELTA CIVICA PER L’ITALIA
On. Vanna Iori – PARTITO DEMOCRATICO
PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
EMAIL:segreteria@cecilekyenge.it
Tel:06 67 60 8474
Cel: 347 03 96 399

G2 @ ARCOBALENI DI ALTRI MONDI

G2 Interverrà il 23 maggio e il 13 giugno al Cinema Palma di Trevigiano Romano.
Sul questo link trovate il programma completo della rassegna di eventi organizzati dal Laboratorio HSL.

http://www.labhsl.org/intercultura.asp

ARCOBALENI DI ALTRI MONDI
immigrazione, intercultura, incontro con l’altro

LA NOSTRA PROPOSTA. Laboratorio Hsl propone 6 incontri pubblici che affronteranno dinamicamente le tematiche del dialogo e della convivenza tra diverse culture, attraverso un percorso “interattivo”. L’obiettivo e’ quello di avviare un confronto consapevole e creativo, al fine di stimolare un nuovo approccio alle problematiche attuali connesse alla diversita’ culturale, cercando di focalizzare l’interesse sulle dinamiche politiche, sociali ed internazionali che ne sono causa. Le giornate, sei domeniche, dal 9 maggio al 20 giugno, piu’ una serata concerto, saranno scandite da dibattiti, proiezioni di filmati, mostre fotografiche, concerti e letture, finalizzati al coinvolgimento diretto dei partecipanti. Il percorso intrapreso attraverso gli incontri si concludera’ con una manifestazione culturale, che tentera’ di dimostrare nella pratica come la convivenza pacifica e il reciproco interscambio possano rappresentare un fattore di crescita umana e culturale. La manifestazione finale sara’ organizzata e finanziata interamente dall’Associazione Politico-Culturale Laboratorio HSL, ideatrice della proposta.

30/01 Rete G2 + Zanko El Arabe Blanco a Firenze

La rete G2 partecipa alla presentazione del progetto G.Id.In.Co che si terrà il 30 gennaio a partire dalle ore 15 presso l’ex Convento dei Barnabiti, in via Sant’Agostino 21.

Alle ore 21 Zanko El Arabe Blanco presenterà brani tratti dal suo nuovo cd “MetroCosmoPoliTown” l’album + multietnico della storia dell’hip-hop in Italia.

Per maggiori informazioni sull’evento andate qui:

Volantino serata

vol.2

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=jlDmFnskJrs[/youtube]
Video “Essere normale”,di Zanko El Arabe Blanco, tratto da MetroCosmoPoliTown,l’album + multietnico della storia dell’hip-hop in Italia, regia Gigi Giustiniani, Ebano productions.E’ normale un arabo bianco? e un italiano nero?

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=T9WU7rHHycc&feature=related[/youtube]
“MetroCosmoPoliTown” video trailer, l’album + multietnico della storia dell’hip-hop in Italia,il 1° album bilingue


Adottiva-on-line

Anna Juana scrive sul Forum G2:

Adottiva-on-line

Come mi capita di dire spesso ad interni ed esterni della rete G2, le emozioni che mi hanno portato alla realtà di G2, sono state sensazioni fondamentali per una fase cognitiva di me stessa, fase che ormai stavo rimandando da troppo tempo.

L’inizio
Tutto è partito dai classici ‘buoni propositi’ di inizio anno, quando a tavolino tra me e me, decisi che era tempo di mettere ordine nella mia testa e di capire chi ero. In realtà non sapevo bene da dove partire, quello che sapevo è che avevo un buchetto, da qualche parte nel mio ordine mentale c’era qualcosa che non mi tornava.
Non mi sono mai mancati gli amici ma spesso avevo avuto la sensazione che non mi capissero, eppure con le mie amichette ho sempre fatto un sacco di discorsi profondi e scemi. Quindi in cosa non mi capivano?
L’unica cosa che mi venne in mente fu il mio status di adottiva. Nonostante conosca altre realtà di ragazzi adottati da vari paesi, non ebbi mai un confronto soddisfacente che potesse rispondere alle mie vere curiosità.

Percezione
Mi sentivo di percepire il mondo intorno a me in una maniera particolare, anche in modo ostile. Sentivo che nessuno dei miei amici, per quanto vicini, percepisse tali sensazioni e vedesse con il mio sguardo.
L’entusiasmo e la protezione della famiglia e degli amici, il clima di una città vecchia che non si accorge di diventare multietnica, il periodo di forte migrazione del paese, le politiche di partiti implicitamente razzisti, la gente di città, la gente di montagna, la gente … crearono e continuano a creare delle strane situazioni e paradossi.
Ho capito che in realtà, non sono io ad avere uno sguardo particolare del mondo ma è il mondo che mi vede in diversi modi, dipendentemente dagli ambienti e ambiti.
È buffo percepire la ‘percezione’ di me stessa da parte dell’edicolante razzista della metro piuttosto che di mio nonno che non riesce a capacitarsi del mio interesse a imparare lo spagnolo, piuttosto che della signora sudamericana che mi ferma per strada e incomincia a chiedermi delle cose in castigliano … Insomma, tanti scenari che chiariscono come io sia percepita da italiana o da straniera in Italia.
È questa esperienza con annesso ragionamento, che mi porta al desiderio di approfondire il mio essere nata all’estero e cresciuta in Italia. Chi, se non altri adottivi, avrebbe potuto capire il mio vissuto e maturato la stessa riflessione?
Così con la mia incapacità tecnologica, mi misi a smanettare sul web per cerare ‘adottivi-on-line’, siti, indirizzi e forum completamente insoddisfacenti se non inesistenti !

Evento inatteso
Del tutto inaspettato. Mi ritrovai a leggere dialoghi di un forum dai colori azzurrini e leggermente freddi … ma le parole che leggevo mi trasmettevano un forte calore per non dire che, più frasi, sembravano essere uscite dalla mia testa e passate direttamente sullo schermo del computer. Intanto continuavo a leggere pensieri, racconti, esperienze , domande e risposte di perfetti sconosciuti che magari avevano partecipato a quel forum anni prima e con i quali, forse, non avrei più potuto avere un confronto.
Erano perfetti estranei, che non mi avevano mai visto che non mi avevano mai parlato che non sapevano che io stessi leggendo le loro parole, eppure mi conoscevano nella mia intimità più dei miei migliori amici e più della mia famiglia. Vedevano il mondo come lo vedo io ed erano percepiti dal mondo come lo sono io. Estranei con nomignoli e nomi assurdi, dall’altra parte dello schermo chissà se qualcuno di quegli strani nick avrebbe risposto alla mia timida presentazione che comincia con “Sono Anna Juana ….”

La Rete G2
Il forum che stavo leggendo era quello della Rete G2 seconde generazioni , formato soprattutto da ragazzi originari di vari paesi, ma nati e cresciuti in Italia con genitori immigrati. Incredibili le analogie delle nostre storie e delle nostre esperienze. Estraneità, appartenenza, identità, leggere quel forum mi sembrava come parlare un po’ con il mio grillo parlante un po’ con la sfera di Gandalf (signore degli anelli) nei post mi riconoscevo e riscoprivo me stessa.
Leggere quel forum era come leggere nei pensieri che non avevo mai avuto il coraggio e la voglia di affrontare, erano tutte cose che in realtà sapevo ma su cui non avevo ragionato forse perché non avevo mai avuto qualcuno con cui confrontarmi.
Prima di approdare sul sito della Rete G2 vivevo nel mondo dei balocchi … un mondo a me caro ma che iniziava a puzzare di bruciato e non avevo mai avuto la prontezza di cercarne il fuoco.
Il mio coinvolgimento emotivo fu grandissimo, a quelle parole e alla presentazione della rete. Smanettando sul web avevo trovato quello che stavo cercando.
Questa scoperta ha decisamente aperto una fase della mia vita che probabilmente non si richiuderà, in quanto non smetterò mai di essere me stessa- cioè non smetterò mai di essere nata in Perù come non smetterò mai di essere cresciuta in Italia. I G2 mi hanno aiutato a capire me stessa e anche tutto il resto.
Ho capito che tutti quei contesti che mi ero disegnata mentalmente non sono che scenari attuali dell’Italia di oggi. Che stanno andando in una direzione che non porta a niente di buono. Si accentuano le superficialità della società in particolare quella italiana in cui viene messo in evidenza, in maniera malsana, il valore di un pedigree italico che determini l’italianità prima di qualsiasi altro modo.
Le riflessioni sulla madre-terra-natale e la madre-terra-adottiva, sulla madre-terra che mi ha partorito e la madre-terra che mi ha cresciuto, fanno dell’Italia, la terra che dopo vent’anni fatica a percepirmi come figlia. Mi sembra assurdo. È questa incredulità che condivido con i ragazzi G2, questo e molto altro.
Certo con l’adozione non persiste il problema della cittadinanza ma questo è solo metà dell’opera, oltre burocrazia rimane la società e anche questa è una bella impresa! … ora con la rete G2 mi rimbocco le maniche perché qualcosa, anche se poco, posso farlo per dare una scrollatina a quest’Italia che nasconde la testa sotto le acque del fiume Po e annega nei suoi vaneggiamenti celti e pagani.
È l’ora per l’Italia di aprire gli occhi e riconoscere i suoi figli come tali nonostante non abbiano origini di etruschi, celti, latini, greci e fenici. come si dice … Italiani si nasce e ci si diventa !

Il dibattito continua sul Forum G2!

Comunicato della Rete G2 in merito al testo dell’On. Bertolini

G2-SECONDE GENERAZIONI SU CITTADINANZA: “ON. BERTOLINI ASCOLTI LE NOSTRE ISTANZE”

Roma, 12 dicembre 2009 – La Rete G2 – Seconde generazioni, da anni impegnata per una riforma sulla cittadinanza più aperta nei confronti dei figli d’immigrati, non comprende gli inasprimenti contenuti nel testo dell’on. Bertolini, a fronte di un dibattito che sollevava aperture e non certo chiusure nei confronti delle 900.000 figli e figlie dell’immigrazione in Italia. Cosa significa concedere la cittadinanza in base a voti scolastici per chi è nato in Italia da genitori stranieri? E’ stato molto rumore per nulla, mero dibattito politico, discutere la nostra dura realtà? E’ davvero così inappropriato chiedere al proprio Paese il riconoscimento del principio dello jus soli per chi nasce e per chi è arrivato da piccolo ed è cresciuto in Italia? Auspichiamo che l’on. Bertolini accetti di incontrarci per poterle spiegare le nostre richieste in materia di cittadinanza, relative ai figli d’immigrati, affinché questo testo proposto in commissione Affari Costituzionali dalla relatrice non avanzi, senza aver compreso nel profondo, la situazione di coloro che non si sentono e non vogliono sentirsi stranieri in patria. Ricordiamo inoltre, che l’Italia ha ratificato la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, nella quale si indica l’obbligo degli Stati parti a garantire che non venga discriminato alcun bambino che dipende dalla sua giurisdizione, senza distinzione di sorta e a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra del minore o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza. Anche alla luce di ciò, legare la cittadinanza al profitto scolastico dei bambini figli di stranieri non sembra andare certo nella direzione di una consapevole e giusta inclusione”.

FORTE E CHIARO, CITTADINANZA ORA! Conferenza Stampa G2 alla Camera dei Deputati 18/11/09

G2 Conferenza stampa Camera dei Deputati

L’APPELLO della Rete G2 alla Conferenza Stampa

Oggi, la Rete nazionale di figli di immigrati, G2-Seconde generazioni, si presenta in questa sede, la Camera dei Deputati, per sollecitare l’approvazione di un testo di legge che modifichi la normativa vigente per la concessione della cittadinanza, determinata da una legge del 1992, la legge numbero 91, dove l’eventualità di figli di immigrati cresciuti in Italia è a malapena presa in considerazione.

La Rete G2 chiede un testo di legge che includa le cosiddette seconde generazioni, che siano esse nate in Italia o all’estero ma cresciute in italia.

Già in passato le scorse legislature si sono aperte ad una necessaria modifica di questa legge, ma fin’ora non c’è stato un impegno concreto da parte del legislatore nell’approvare una legge che finalmente regoli adeguatamente la questione della concessione della cittadinanza in generale, e in particolare crei le condizioni per cui le seconde generazioni cresciute in italia abbiano gli stessi diritti e opportunità dei loro coetanei figli di italiani, e non debbano sentirsi straniere in patria.

Nei prossimi giorni, presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, saranno in discussione le proposte di modifica della legge n.91 del ‘92.

Si discuterà insomma, del nostro futuro, del futuro di molti figli di questo Paese – molti dei quali già adulti.
Vorremmo, Onorevoli Parlamentari, che ci venga riconosciuta la cittadinanza italiana secondo un principio di ius soli, e non più solo in virtù dello ius saguinis. E per quelli che arrivano in Italia da piccoli, vorremmo che prima del compimento della maggiore età anche loro possano diventare cittadini.
Infatti, è da bambini, tra i banchi di scuola e giocando nei cortili, che avviene quella che in molti chiamano integrazione e che noi intendiamo socializzazione, tanto più se ci si riferisce a soggetti che sono in Italia da sempre o quasi. E’ da bambini che nasce l’istinto della consapevolezza di essere cittadino di un certo Paese; è da bambini che si iniziano a mettere radici in quella che si dovrebbe percepire come casa. E non è questo, On. Parlamentari, che fa di un Paese il proprio? Oggi siamo come alberi che crescono radici in un terreno che poi ci viene negato e noi non ci rassegnamo ad essere alberi senza radici.

La Rete G2 auspica che il nuovo testo di legge, oltre ad essere approvato in tempi brevissimi, non si dimentichi di chi è già maggiorenne e non ha ancora potuto ottenere la cittadinanza italiana a causa delle storture e delle lacune dell’attuale normativa.
Oggi, la Rete G2 chiede, a nome dei quasi 900.000 minorenni e delle altre migliaia di maggiorenni, tutti figli d’immigrati già presenti in Italia, che ci venga data la possibilità di partecipare e contare in questo Paese come
cittadini a pieno diritto.

Infine, chiediamo accoratamente che questo Parlamento non ci illuda e soprattutto non ci deluda, chiedendoci di aspettare ancora.

I tempi sono già maturi per permettere a tutti noi di essere italiani e fieri di esserlo, non solo nello spirito, ma finalmente anche sulla carta.

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A questo link potete visionare una galleria immagini della Conferenza stampa.

I video del TG3 dedicati alla Conferenza stampa:

Tg3 – Rete G2 @ Camera dei Deputati – Legge Cittadinanza “Sarubbi-Granata”
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=OcZlPn2QSFU[/youtube]

Figli di immigrati vogliono essere riconosciuti come italiani
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-46f03e7f-ec18-422f-b38a-66333815ce4b-tg3.html?p=0