mi vengono in mente due cose.
primo, che a quanto pare alcuni colleghi sanno ascoltare e vedere quando anche hanno interlocutori in grado di spiegarsi chiaramente. noto infatti che si parla di seconde generazioni come di figli di immigrati.
secondo, che comunque tra gli studiosi c'è meno volontà di separare i figli dell'immigrazione in pezzettini sempre più piccoli. anche se giustamente fanno dei distinguo, a livello scientifico è legittimo, solo che forse ora sono più consapevoli che non vivono solo tra ricercatori e che, venendo ascoltati anche dai Media, possono influenzare chi li segue. quindi ben venga un approccio chiaro che parli in forma allargata di figli dell'immigrazione, di chi è cresciuto in famiglie originate dalla migrazione e tutti cresciuti qui. cosa che la rete G2 ha sostenuto fin dall'inizio essendo stata fondata da seconde generazioni nate in italia o nei paesi di origine, ma comunque cresciute in italia.
issi, complimenti per l'intervento