bello il video dei bambini FRANCESI.
cmq credo che seccherebbe anche a me, se facessi una intervista, e che tale fosse commentata e criticata, ed insultata...
credo che la reazione sia ovvia, più difficile dire "lascia perdere"...
ovvio che far la guerra di commenti non porterebbe a niente, dato che il razzismo non si basa sulla logica della ragione, ciò è come "dogma", imprescindibile da chi lo accetta, e parlare, senza nessuna leva "emotiva" diretta su di essi, sarebbe come perdere tempo.
ciò si batte con la consapevolezza "loro", del loro errore, che non passa purtroppo da un nostro affermare il contrario di ciò che essi stessi dicono, potremo fare anche il più illuminato dei discorsi, noi per loro siamo "merda", per il "razzista medio", noi non abbiamo un peso da far valere all'interno dei "loro valori".
brutalmente, come un padre che non accetta i consigli "ingenui" di un figlio, perche lo si ritiene "incapace di consigliare"...
la sconfitta del razzismo passa attraverso la nostra stessa affermazione in questo territorio, nelle realtà in cui siamo inseriti, passa attraverso i piccoli gesti nei confronti della comunità con cui ci rapportiamo, con i saluti alle vecchiette che incrociamo in condominio, con l'aiuto incondizionato che diamo, con i servizi di volontariato che daremo, la nostra educazione e la nostra riuscita come persone prima di tutto.
la nostra presenza nelle associazioni territoriali, negli ospedali a donare il sangue quando è possibile, nell'andare a prendere un giornale, nelle biblioteche a studiare, ai supermercati scambiando qualche battuta con la commessa di turno, ed in mille altri modi.
FACENDO SCELTE DI PARTE (ogni riferimento a fatti o cose realmente esistite è puramente casuale).
qualcuno mi disse in questo forum "la cultura è il passaporto del futuro", l'affermazione nei nostri luoghi di lavoro, di studio, di gioco... cultura del sapersi relazionare.
mi rendo conto di ciò, mi sto trasferendo e lascio questo condominio dopo 7 anni, in cui, noi unici peruviani in tutto il palazzo (e unici extraeuropei), siamo stati si criticati (si puntava l'occhio su di noi se qualcuno sporcava l'ascensore), ma col tempo la diffidenza è stata rotta, e vedo nelle parole della mia vicina un momento di distinzione, mi rendo conto che in lei la diffidenza per il diverso esiste ancora, molto forte, ma quasi mi sembra di vedere che accetta i distinguo, perche un "eccezione" l'ha trovata in noi... ora serve solo che ciò diventi la regola.
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