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Tetto del 3% per borse di studio agli studenti stranieri http://www.secondegenerazioni.it/forum/viewtopic.php?f=18&t=408 |
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Autore: | Ismail [ 25 giu 2007, 18:26 ] |
Oggetto del messaggio: | Tetto del 3% per borse di studio agli studenti stranieri |
Nelle ultime settimane mi sono imbattuto in una Delibera della Giunta Regionale del Veneto del 2005 (riprodotta ogni anno), che stabilisce che le Università e gli Esu-Ardsu "riservano (quale limite massimo) agli studenti extraUe iscritti per la prima volta al primo anno di tutti i corsi, esclusivamente il 3% delle risorse regionali destinate complessivamente alle matricole (italiane, Ue ed extraUe)" Sono andato a chiedere chiarimenti al direttore dell'Ente che si occupa dell'erogazione dei servizi universitari ed è emerso che sembra che i cittadini stranieri tendano a fuggire con le borse di studio, per cui è necessario a suo dire limitare la fruizione delle borse di studio al primo anno di Università. Ho discusso la cosa anche con altre persone e sembra sempre che "siccome i cittadini stranieri sono più poveri degli italiani, dato che le famiglie sono più numerose e sono in grado di mantenersi con molto meno di una famiglia italiana, è giusto che ci sia un limite, se no c'è il rischio che le borse di studio siano assegnate tutte solo a loro". Ho cercato anche la normativa nazionale che regola il diritto allo studio, trovando un art. che stabilisce che "Gli studenti stranieri non appartenenti all'Unione europea accedono, a parità di trattamento con gli studenti italiani, ai servizi ed agli interventi per il diritto allo studio" e che "le regioni, le province autonome ecc. possono riservare una percentuale di posti in favore di studenti stranieri non appartenenti all'UE". A mio avviso l'intenzione della norma nazionale, stabilendo prima che gli studenti stranieri accedono a parità di trattamento con gli studenti italiani, è quella di dare la possibilità alle regioni di riservare un'ulteriore quota agli studenti stranieri, ma evidentemente la Regione Veneto ha interpretato a suo modo la costituzione e la legge nazionale. Quanto alle giustificazioni portate dalle varie persone con cui ho parlato, lascio a voi le conclusioni... |
Autore: | paula [ 26 giu 2007, 12:50 ] |
Oggetto del messaggio: | |
scusa Ismail, ma questa storia delle borse di studio ha a che vedere anche con quella che a Roma si chiama l'ADISU (AZIENDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO UNIVERSITA’)? O meglio può essere che quello che tu dici sia applicato anche per gli studenti univeristari di roma, milano, genova, ecc.? per ogni cosa bisogna guardare nei singoli regolamenti universitari previsti da ogni Regione? |
Autore: | Ismail [ 26 giu 2007, 13:04 ] |
Oggetto del messaggio: | |
L'Esu del Veneto dovrebbe essere il corrispondente dell'Adisu di Roma penso. In ogni caso da quello che ho capito c'è la legge nazionale che mette i paletti, dopodichè le regioni con un Piano triennale stabiliscono nel dettaglio come si formano le graduatorie, servizi e ammontare delle borse di studio fruibili per chi e stabiliscono le quote da destinare alle matricole e agli anni successivi.... Ogni Regione è libera, entro i limiti di legge, di gestire il diritto allo studio e la destinazione delle risorse come meglio crede.. |
Autore: | Ismail [ 26 giu 2007, 13:28 ] |
Oggetto del messaggio: | |
la prima cosa da guardare sono i bandi (come è capitato a me), il limite è chiaramente espresso se c'è (meno a padova dove le graduatorie sono semplicemente separate: tot posti per gli stranieri, tot per gli italiani e comunitari). Quindi bisognerebbe guardare il regolamento che varia di regione in regione |
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