Abdul: morte assurda di un figlio di immigrati

Milano – Ucciso a sprangate per una scatola di biscotti, perchè visibilmente di origini straniere.
Abdul Guiebre, 19 anni, originario del Burkina Faso, un italiano come tanti, un italiano del presente. Forse ha rubato, una ragazzata perdonabile a 19 anni. Ma rubare dolci, se lo ha fatto davvero, e se ti considerano “straniero” non è più una bravata: in un lampo processato e condannato alla pena di morte da un commerciante e suo figlio.

La Rete G2, organizzazione di figli di immigrati, condanna fermamente questo grave atto di razzismo che è costato la vita di un giovanissimo ragazzo. Vittima anche dell’assenza di politiche che accompagnino la trasformazione della società italiana, rappresentata da sempre più ragazzi come Abdul. Sempre più seconde generazioni che sono il presente e il futuro di questo Paese.

Per maggiori informazioni: www.secondegenerazioni.it
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Ulteriori commenti sull’omicidio di Abdul Guiebre, avvenuto il 14 settembre, sul Forum G2 al seguente post

SAMIRA MANGOUD UNA DI NOI: IL VERDETTO

“Invitiamo l’opinione pubblica e la società civile a sostenere Samira assieme a noi il 18 settembre presso il tribunale di via Lepanto in Roma alle ore 10”

Samira Mangoud è nata in Italia ma non ha la cittadinanza italiana perchè non sapeva di doverla richiedere al compimento dei 18 anni.
Nel 2004 Samira ha un contratto di collaborazione a progetto tramite un’ agenzia interinale presso lo sportello H del VI municipio di Roma. Scaduto l’appalto con l’agenzia interinale, il Comune di Roma decide di assumere gli impiegati dello sportello h direttamente, con un contratto a tempo determinato.
Nel 2006 scade il contratto con il Comune di Roma e,dopo lunghe trattative, il Comune di Roma rinnova il contratto a tutti gli impiegati tranne che a Samira, con la motivazione che “non è cittadina italiana”.
Eppure, Samira Mangoud lo aveva dichiarato e certificato sin dall’inizio.
Inizia l’odissea di una giovane, prima senza cittadinanza e poi anche senza lavoro.
Il 23 ottobre 2007 Samira ha la prima udienza dal giudice e il 18 settembre 2008 è prevista la sentenza definitiva.
La Rete G2 ha seguito il caso di Samira Mangoud sin dall’inizio e il 18 settembre sarà presente per sostenerla ancora una volta in questo iter che è l’esempio concreto di diverse difficoltà quotidiane che incontrano tanti figli d’immigrati. Persone che seppur nate o cresciute in Italia spesso si ritrovano ad affrontare le stesse difficoltà dei propri genitori immigrati.
La Rete G2 auspica una sentenza positiva nei confronti di Samira che dia anche un segnale forte sul piano politico di giustizia nei confronti di molti cittadini non italiani solo sulla carta.
Invitiamo l’opinione pubblica e la società civile a sostenere Samira assieme a noi il 18 settembre presso il tribunale di via Lepanto in Roma alle ore 10.
Per maggiori informazioni : www.secondegenerazioni.it


Per commenti sul forum

Dongguan sarà civile grazie a te

001a4bb61cb00967b16e02.jpg东莞因你而文明(Dongguan yin ni er wen ming) è la frase che campeggia un po’ ovunque in città. Letteralmente vuol dire “Dongguan sarà civile grazie al tuo contributo”. E’ la campagna di sensibilizzazione alla civiltà lanciata in occasione delle appena conclutesi Olimpiadi. Visto che di civiltà in Cina in generale e nella città dove risiedo in particolare se ne vede poco -basti vedere le automobili che passano col rosso, i pedoni che sbucano in qualunque momento sulla strada, passando naturalmente anche loro col rosso-, ho chiesto al tassista quando è che Dongguan sarà civile. Lui mi risponde con una non risposta, dicendo che la città ha circa 5 milioni di abitanti, ecc ecc. Poi mi chiede improvvisamente “ma sei un giornalista?”.

In realtà in Cina bisogna stare attenti a quello che dico, non per una questione di censura e altre baggianate varie, ma per non prendere fregature varie. In fondo sono pur sempre uno straniero, che non è più abituato agli usi e costumi di un Paese che ha lasciato all’età di 8. E la fregatura è sempre dietro l’angolo.

Sono a 2 ore di macchina da Hong Kong, ma mi serve il visto per entrarci. E’ stata una tribolazione ottenere delle informazioni precise su come fare il visto, alla fine ho detto al tizio dell’azienda dove lavoro “basta, ne riparliamo”. Ufficialmente HK è cinese, ma i cinesi per andarci devono avere un passaporto apposito, il che basta, a mio parere, per farli incazzare come delle bestie. L’altro giorno uno degli autisti con cui mi trovo a far delle chiacchiere durante il tragitto fabbrica-hotel, hotel-fabbrica, era infastidito dal fatto che gli automobilisti di HK andassero a fare benzina in Cina, dove costa 0.7 €, mentre a HK costa molto di più. E si è chiesto “perchè loro possono andare in Cina quando pare loro e noi no a HK?”. Questione spinosa.

Dalla Cina

ChinaCerto per me ritornare in Cina per lavoro è stata una decisione piuttosto basata sul nulla: qui non ho nè parenti nè amici: alla fin fine è mi trovo nella stessa situazione di un romano che va in Cina per lavorare. Difatti gli italiani che ho conosciuto qui mi guardano più come a un romano che a un cinese: appena apro bocca si capisce tutto.

La cosa che mi differenzia di più dai cinesi è la seguente:loro fanno di tutto per cercare di distinguersi, mentre io faccio di tutto per apparire uno di loro. Per fortuna non è difficile. La difficoltà maggiore sta quando ho a che fare con banche e pubblici servizi in generale. Allo sportello automatico da dove si prelevano i soldi all’aeroporto mi hanno appioppato su 800 RMB, 300 RMB (30 € circa) falsi. Mo’ con quei soldi mi ci pulisco le ascelle…per non nominare altre parti.

Sono stanziato in un hotel al momento: un tre stelle che in Italia può benissimo essere passato per 4 *. Ho il supermercato vicino, ristoranti a gogo che vanno dal giapponese all’italiano-quello doc-, dal taiwanese al fujianese. Insomma di cibo da mangiare ce n’è a volontà. E si spende di solito non più di 10 €. Se poi si vuole andare sul lusso, come aragosta cucinata sul momento e scelta tra più aragoste vive, si può andare sui 30 €.

Al momento non sento nostalgia dell’Italia, anche perchè i ritmi di lavoro non me lo permettono.    

ESTATE A TEMA LIBERO

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Care seconde generazioni durante questa parentesi estiva chiediamo a tutti di dare un contributo al nostro Blog G2.

Vi chiediamo di scrivere di qualunque cosa vi passi per la testa mentre state sotto l’ombrellone, davanti ad un ventilatore, in cima ad una montagna, sopra una zattera, dentro la vostra stanza, mano nella mano, dentro il frigo vuoto o in piedi sopra l’asfalto torrido.

 

Scrivete questa pagina del vostro diario per G2 (massimo mezza pagina) e speditela a g2@secondegenerazioni.it. La segreteria G2 provvederà a raccogliere i vostri scritti e a postarli sul blog. Contiamo su di voi!

Grazie.

Comunicato

La Rete G2 – Seconde Generazioni al Ministro Roberto Maroni: “Bisogna cambiare la legge per la concessione della cittadinanza per tutti i figli d’immigrati”

La Rete G2 – Seconde generazioni, organizzazione di figli d’immigrati, ha accolto con interesse la dichiarazione del Ministro dell’Interno Roberto Maroni di “fare un’eccezione alla regola dello ‘ius sanguinis’ e concedere la cittadinanza italiana ai minori che vivono nei campi nomadi e che non hanno genitori certi” e la necessità ribadita dal Ministro Robero Maroni di”un provvedimento mirato a riconoscere la cittadinanza italiana per ragioni umanitarie ai bambini rom nati in Italia e senza genitori garantirgli un nome, un cognome, un’identità non per Jus sanguins ma per motivi umanitari” nell’intervento alla American Chamber of Commerce a Milano.

A seguito delle dichiarazioni del Ministro dell’Interno in materia, la Rete G2 – Seconde Generazioni invita il Ministro Roberto Maroni a ricordare che “la questione della cittadinanza riguarda anche e soprattutto centinaia di migliaia di figli d’immigrati regolari che nati in Italia o venuti minorenni hanno molte difficoltà ad ottenere lo status di cittadino italiano”.

“E’ giunto il momento – dichiara Mohamed Tailmoun portavoce nazionale della Rete G2 – Seconde Generazioni – di cambiare la legge sulla cittadinanza da jus sanguinis a jus soli e far uscire dall’ombra tutti i figli di immigrati che rischiano un futuro di incertezze”

Rete G2 – Seconde Generazioni

Concerto Live: “Straniero a chi!”

A Genova Live del cd “Straniero a chi?”, promosso dalla Rete G2

Domenica 13 luglio, dalle 20.30, al Palazzo ducale di Genova si terranno presentazione e concerto del cd musicale “Straniero a chi? Tracce e parole dei figli dell’immigrazione”, promosso dalla Rete nazionale G2 – Seconde Generazioni. L’iniziativa si svolge all’interno di Intermix, la Festa della cultura organizzata dalla rivista Internazionale (per maggiori informazioni sull’iniziativa: http://www.secondegenerazioni.it/forum/viewtopic.php?f=23&t=1237).

La raccolta musicale “Straniero a chi?” nasce come sostegno alla Campagna G2 di riforma della legge sulla cittadinanza italiana perché sia più aperta verso i figli dell’immigrazione.

Novità: sul sito di G2 l’intera raccolta musicale dei figli dell’immigrazione!

Il cd è ora interamente ascoltabile sul web, all’interno del nuovo spazio multimediale inaugurato in questi giorni dalla Rete G2: http://www.myspace.com/reteg2secondegenerazioni

Inoltre a chi vive in Emilia Romagna segnaliamo un’altra iniziativa: sabato 12 luglio si terrà la presentazione della Rete G2 all’interno dei mondiali antirazzisiti di Casalecchio di Reno (Bologna). Appuntamento dalle ore 17.30 al Bar Fusion/Kalakuta, Centro Sportivo Allende, Via S. Allende, e anche in onda sul web, su Asterico radio. Per ulteriori informazioni: http://www.secondegenerazioni.it/forum/viewtopic.php?f=23&t=1256

Vi aspettiamo!

Rete G2 – Seconde Generazioni

Cari G-duini…

fumettomardoche_isuf_greta-1280.jpgCari G-duini,

vi presento un simpatico e creativo ragazzo di Pordenone, ancora un pò timido in rete ma spero che presto troverà un modo per navigare con noi, così potremo conoscerci meglio.

Si chiama Mardochè, è una seconda generazione che vorrebbe contribuire alle attività della Rete G2 e ha voluto presentare se stesso e i suoi amici attraverso questo fumetto.


Benvenuto a Mardochè e ai suoi amici!

Ma voi, ce l’avete una patria?

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“Con me ho portato la mia cultura e il passato ma anche il senso d’apertura per gli altri paesi e popoli. Adesso, purtroppo, ho la sensazione di non avere più una patria, una “dolce casa”, un posto dove sentirmi al mio posto. Buffo, no? Non penso che questo senso d’angoscia sia vicino solo a me…”
Leggo questo post di una seconda generazione ucraina sul forum di G2 e penso che forse neanche io ho il senso della patria.
Ma non provo nessuna angoscia, al contrario mi sento più libera.

Che cos’è veramente che ci accomuna a noi mortali di seconda generazione?

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Recentemente un bel gruppo della rete G2 ha avuto l’opportunità di passare un paio di giorni insieme. Questa volta non strizzati dentro una fibra ottica (nel migliore dei casi) ma a distanza di sguardo, a portata di mano.

La sentite anche voi quella sensazione di familiarità (in senso proprio di famiglia) che ti fa sopportare gli insopportabili, voler bene agli odiosi e preoccupare per gli incoscienti? Quella sensazione – forse è più un sentimento – che prescinde dall’amicizia con la A maiuscola, quella che si misura solo con il tempo e la fedeltà.E’ più qualcosa che già è.Che supera differenze d’età, interessi, esperienze, educazione.E’ una peculiare non-estraneità.Non riesco a capire cos’è nel profondo che ci lega.