SCUOLA, FARAONE A G2 PARLAMENTA: “SIA ANCHE LUOGO DI INTEGRAZIONE SOCIALE”

Il tema dell’integrazione scolastica ha uno spazio centrale” afferma il responsabile Pd Scuola e Welfare. “Mettiamo insieme una necessaria riforma dello ius soli con la riforma della scuola” dice Davide Faraone a G2 Parlamenta.

La riforma della cittadinanza è un tema centrale e il fatto che venga legato al ciclo di studi fa comprendere quanto questo governo dia importanza alla formazione come elemento di costruzione della cittadinanza. L’idea che l’istruzione sia un elemento per la cittadinanza attiva riguarda tutti, anche i cittadini italiani, tanto è vero che mettiamo insieme questa necessaria riforma dello ius soli con la riforma della scuola“. Lo afferma il responsabile Pd Scuola e Welfare, Davide Faraone, in un’intervista a G2 Parlamenta, iniziativa della Rete G2, nata per raccontare il dibattito attorno alla cittadinanza. “Il tema dell’integrazione scolastica ha uno spazio centrale e riguarda anche i ragazzi disabili, noi faremo anche una riforma del sostegno“, continua Faraone a G2 Parlamenta, “e individuiamo nella scuola un posto in cui non si fa soltanto la formazione tradizionale, ma che può essere anche luogo di integrazione sociale. Questo è per noi un elemento indispensabile per la crescita della società“.

G2 Parlamenta – Rete G2 Seconde Generazioni

E’ uscito il bando per aderire all’European Migration Forum, possono partecipare le associazioni che operano nel settore dell’immigrazione e dell’integrazione!

La Rete G2 – Seconde Generazioni partecipa dal 2013 ai lavori del European Integration Forum (http://ec.europa.eu/ewsi/en/policy/legal.cfm) una piattaforma per promuovere il dialogo strutturato in materia di integrazione tra European Commission, EESC – European Economic and Social Committee e le organizzazioni della società civile.

Nel dicembre 2013, Rete G2 è stata eletta nell’ufficio di coordinamento del Forum, come rappresentante delle organizzazioni della società civile attive a livello nazionale.

Abbiamo contribuito a delineare le caratteristiche del nuovo European Migration Forum (http://ec.europa.eu/dgs/home-affairs/what-is-new/news/news/2014/20141015_01_en.htm), che partirà nel 2015.

E’ appena uscito il bando per partecipare, rivolto alle Associazioni che operano nel settore dell’immigrazione e dell’integrazione.

C’è tempo sino al 10 Novembre 2014 per presentare la propria candidatura.

Application form: http://ec.europa.eu/dgs/home-affairs/what-is-new/news/news/docs/20141015_application_mig_forum_en.doc

 

Ministro Giannini a Rete G2: “Impegno per figli degli immigrati nella ‘Buona Scuola’ e mai più stranieri fuori dai concorsi pubblici”

MINISTRO GIANNINI A RETE G2: “IMPEGNO PER FIGLI DEGLI IMMIGRATI NELLA ‘BUONA SCUOLA’. E MAI PIU’ STRANIERI FUORI DAI CONCORSI PUBBLICI

In occasione dell’insediamento dell’Osservatorio nazionale per l’integrazione, sollecitato da Rete G2, l’Associazione composta dai figli degli immigrati nati e/o cresciuti in Italia, il Ministro dell’Istruzione risponde sull’assenza di un piano per le seconde generazioni nella proposta di riforma della scuola del Governo. Promesso anche un intervento sui concorsi pubblici negati agli stranieri. “E’ un buon inizio” afferma il portavoce di Rete G2 Mohamed Tailmoun.

Si è tenuto lo scorso 17 ottobre al Ministero dell’Istruzione l’incontro di insediamento dell’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura, che è tornato a riunirsi dopo sette anni. Al termine delle osservazioni dei rappresentanti delle associazioni e dei Dirigenti Scolastici presenti, il Ministro Stefania Giannini ha concluso i lavori dichiarando la necessità di integrare il documento “La Buona Scuola” con un capitolo finale in cui includere il tema dell’integrazione scolastica degli alunni con cittadinanza non italiana e nello specifico delle seconde generazioni. A redigere il capitolo saranno, su decisione del Ministro, i membri dell’Osservatorio. In merito alla questione del reclutamento degli insegnanti e del personale amministrativo delle scuole italiane, la titolare dell’Istruzione ha dichiarato che in ottemperanza alla “Legge europea del 2013″ (la legge n.97 del 6 agosto 2013 in merito a “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione europea”) il suo Ministero non chiederà più il criterio della cittadinanza italiana nei bandi di concorso. “Dando mandato ai membri dell’Osservatorio di redigere un capitolo della Buona Scuola, il Ministro Stefania Giannini riconosce quanto da noi sottolineato nella riunione di insediamento: nel piano che il Governo ha offerto a tutti i cittadini come proposta di riforma della scuola mancava ogni riferimento ai temi dell’inclusione dei figli dell’immigrazione” ha affermato Mohamed Tailmoun, portavoce nazionale di Rete G2. “Le decisioni prese dal Ministro – ha spiegato Tailmoun – rappresentano un buon inizio per i lavori dell’Osservatorio. Finalmente emerge in modo chiaro la volontà di riconoscere i diritti dei figli degli immigrati nel sistema scolastico italiano“. La Rete G2, assieme ad altri venticinque tra uffici ministeriali e associazioni, fa parte dell’Osservatorio che è stato istituito con il decreto del Ministro il 5 settembre 2014 e che rimarrà in carica per tre anni.

Rete G2 – Seconde Generazioni

G.Lab

“G.Lab – Laboratorio di cittadinanza” è un progetto d’informazione e promozione della cittadinanza. La  “G.” sta per le “seconde generazioni”, protagonisti del progetto; la “L” per laboratorio, perché si tratta di uno spazio in cui si svolgono diverse attività in continuo divenire.

Si tratta di un progetto sperimentale nato dalla collaborazione tra l’assessorato alle Politiche sociali, il servizio Giovani del Comune di Milano e l’associazione Rete G2 – Seconde Generazioni, con il contributo del Ministero del Lavoro. Lo sportello è stato inaugurato nel marzo 2013 ed è stato chiuso per fine dei finanziamenti da parte del Comune di Milano nel gennaio 2014!

Il fulcro di questa esperienza di Rete G2 è un desk informativo, che ha orientato i giovani, le famiglie, gli insegnati e gli operatori culturali sui servizi offerti dal territorio urbano rispetto all’acquisizione della cittadinanza, sulle possibilità di studio e sul lavoro per le seconde generazioni. Oltre a fornire informazioni sul diritto a essere cittadini italiani, il desk ha svolto anche un’intensa attività di sensibilizzazione sui temi dell’intercultura.

I membri della Rete G2 – Seconde Generazioni hanno ricoperto il ruolo di operatori del settore e di diffusori della cultura sul diritto alla cittadinanza. G.Lab, che è stato ospitato all’interno dell’Informagiovani, in pieno centro a Milano, è un progetto che ha sostenuto sotto ogni aspetto la crescita e la formazione delle nuove generazioni.

 

Cittadinanza: a Firenze nove mesi di attesa solo per presentare l’istanza

La Prefettura del capoluogo toscano lamenta carenza di personale e un incremento delle domande: così per prendere un appuntamento bisogna aspettare almeno fino a giugno 2015. “L’attesa? E’ anche nell’interesse di chi presenta la richiesta” dice una dirigente. Il racconto a G2 Parlamenta di Maria Anna Abbondanza, legale di Pontedera (Pi)

Giugno 2015, nove mesi. Tanto, al momento, è l’attesa minima necessaria per presentare la domanda di concessione della cittadinanza italiana a Firenze, dove la situazione si conferma estremamente critica. Già alcuni mesi fa, infatti, un cittadino di origine indiana aveva denunciato, attraverso l’Aduc, gli incredibili tempi di attesa nella Prefettura del capoluogo toscano. Ora arriva una nuova conferma e riusciamo anche a capirne qualcosa in più, grazie al racconto della dottoressa Maria Anna Abbondanza, avvocata specializzata in tutela dei diritti fondamentali e socia Asgi, che delinea a G2 Parlamenta un quadro ben preciso della situazione: “Ho parlato con una dirigente della Prefettura, mi ha detto che c’è stato un forte incremento delle richieste e che le risorse umane sono poche. Dunque, in accordo con il Prefetto, hanno deciso di non prendere più appuntamenti fino a giugno 2015”, spiega l’avvocata. Parlando di nove mesi, in realtà, pecchiamo di ottimismo perché l’attesa rischia di essere molto più lunga: bisognerà, infatti, essere pronti e fortunati per riuscire ad avere “udienza” in Prefettura non appena verrà data nuovamente la possibilità di prendere un appuntamento. E non è tutto perché “la dirigente – racconta l’avv.ta Abbondanza – mi ha spiegato che i tempi di attesa sono dovuti soprattutto al meticoloso lavoro di esame delle istanze, che si compie anche nell’interesse di chi presenta la domanda di cittadinanza perché, laddove fosse inoltrata al Ministero dell’Interno incompleta in qualche sua parte, il Viminale potrebbe bocciare la richiesta”. Quindi, sostanzialmente, l’attesa di nove mesi, prima di provare ad ottenere un appuntamento, sarebbe anche nell’interesse di colui che richiede la cittadinanza, che invece, in questa vicenda, ha tutto da perdere: “I documenti, che vengono ottenuti dal proprio paese di origine con grande fatica di tempo e impiego di risorse economiche, durano sei mesi, dopodiché bisogna riprodurli nuovamente”, spiega l’avv.ta Abbondanza. E’ a questo punto, dunque, che la Prefettura “viene incontro” a chi presenta la domanda con una soluzione che lascia quanto meno perplessi: “La dirigente – rivela il legale – ha detto che, vista la situazione, ci sarà tolleranza verso chi ha presentato documenti che non sono scaduti da troppo tempo”. Questo rende tutto assolutamente soggettivo: di che tempi stiamo parlando, da cosa dipenderà questa “tolleranza”? La situazione è talmente incredibile che Maria Anna Abbondanza fatica anche a farsi credere dai suoi assistiti: “Devo andare su internet e far vedere loro la situazione, perché altrimenti sembra che siamo noi a non avere voglia di andare in Prefettura”. Potete, infatti, constatare anche voi quale sia la situazione sul sito della Prefettura di Firenze (http://www.prefettura.fi.it/appuntamenti/): da oggi fino a giugno 2015 è tutto un insieme di caselle rosse (appuntamenti non disponibili) e grigie (sportello chiuso). Di verde (che definirlo speranza in questo caso sarebbe quanto mai indicato), ovvero appuntamenti disponibili, neanche l’ombra. Perché poi è quella l’unica speranza: che qualcuno non solo abbia rinunciato, ma lo abbia anche comunicato per tempo alla Prefettura, in modo da liberare una casella magica. Un po’ come provare a prenotare una radiografia e trovare posto il giorno dopo, in un ospedale che si ritiene all’altezza o vicino casa: le possibilità rasentano lo zero. Cosa fare dunque? “Gli strumenti per opporsi sono dispendiosi – ammette la dottoressa Abbondanza – ci si può avvalere di un legale e valutare la strategia giudiziaria, ma si tratta di un costo difficilmente sopportabile per chi magari fa già molti sacrifici, soprattutto perché dovrebbe trattarsi di un diritto acquisito”.La tempistica della Prefettura di Firenze rappresenta dunque un caso, se non unico, comunque molto raro all’interno del panorama nazionale, tanto che la sezione locale dell’Asgi valuterà in tempi brevi quali azioni intraprendere per far fronte alla situazione. La scorsa settimana il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, intervenendo al question time alla Camera, sui ritardi nell’iter di concessione della cittadinanza, ha annunciato l’invio, a ottobre, di trenta persone destinate agli uffici centrali, proprio per velocizzare l’esame di questo tipo di istanze. Ci permettiamo di consigliare al titolare del Viminale di inviare personale anche a Firenze.

Isaac Tesfaye – G2 Parlamenta

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